Il Milan era stato presentato come uno “squadrone galattico”, forte di tanti innesti di alta caratura e parecchi soldi investiti. Non è un mistero che però, al contrario delle premesse iniziali, la stagione è stata tutt’altro che stellare.

Da Montella a Gattuso, qualcosa nell’ingranaggio non ha funzionato. Stessa Europa League, ma nonostante la vittoria ai rigori in Coppa Italia, di certo la Lazio a basso budget ha fatto sorridere di più i propri tifosi rispetto ai rossoneri “milionari”.

“Errori sul mercato”, così dichiarò Fassone.

Nella frase un sottotesto ben chiaro da leggere: Lucas Biglia.
Un ottimo calciatore, che però non fu in grado di rendere come faceva nella capitale. Segnali di ripresa ad intermittenza, discontinuo, il Principito ha faticato anche contro avversari di livello modesto.

L’argentino era ben diverso da quello della Lazio.

Una corona caduta in terra violentemente, un quasi flop di 20 milioni, dei quali la metà non è stata ancora pagata, su di lui il Milan ha investito forse troppo facendo un discorso a posteriori.

Un ingaggio di ben 3,5 mln a stagione ed una discesa , dall’essere “imprescindibile biancoceleste” ad uno dei peggiori rossoneri in campo  in svariate gare.

Chissà, se potendo tornare indietro nel tempo, la decisione di Biglia sarebbe la stessa.

La storia si ripete, Hernanes, Candreva, Zarate e via discorrendo, lontani da casa Formello, incredibili “ex calciatori ” ancora in carriera. 

Nell’ambiente biancoceleste ci si fa una risata, la preoccupazione iniziale di aver perso il regista argentino è stata presto dimenticata dall’arrivo di un nuovo Lucas, Leiva che, in una sola partita, ha conquistato una piazza intera.

Pochi milioni spesi ed il “nuovo metronomo” è stato servito chiavi in mano a Simone Inzaghi senza mai guardare a ciò che si era perso nel mercato.

L’ex capitano biancoceleste è solamente un ricordo, anche dopo che la fascia si è posata sul braccio di “mister 26 maggio”, simbolo di eterna sconfitta giallorossa.

Da “imprescindibile biancoceleste” a “rimpianto rosdonero”. 

“Chi lascia la strada vecchia per la nuova..”
Detto che sicuramente non si può cucire addosso alla Lazio che sulla “strada nuova” ha trovato Leiva, ma che calza a pennello per Lucas Biglia, Principito senza corona di un regno che non c’è.

 

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