Come se già non fosse l’uomo più chiacchierato della Lazio, Milinkovic-Savic ha esordito nel suo primo Mondiale scatenando ancora di più gli interessi dei top club europei.

90 minuti ed intorno al calciatore serbo è bagarre per chi offre di più. Claudio Lotito può sorridere perché per la prima volta nella sua gestione, non ha necessità di vendere in quanto il bilancio è in attivo.

La Lazio dunque saluterà il suo pezzo più pregiato solamente a fronte di un’offerta davvero irrinunciabile, base di partenza 150 mln destinati ad aumentare, al di sotto di quanto richiesto il patron capitolino rifiuterà anche un colloquio.

Ma se l’offerta galattica arrivasse sulla scrivania? Reinvestire?

No! O meglio, non sul campo, i piani del patron capitolino sono ben altri.  In caso di cessione infatti,
Lotito tenterà una transazione con il fisco per estinguere il debito rateizzato nel 2005 della società.

Dopo aver acquistato nell’estate del 2004 la Lazio, il patron biancoceleste al termine di un’estenuante trattativa con l’Agenzia delle Entrate di Roma ottenne, in virtù dell’applicazione della legge 178/02, la dilazione in 23 anni del debito da 143,24 milioni di euro accumulato dalle precedenti gestioni nei confronti del Fisco a 5,65 milioni l’anno da pagare ogni primo aprile. Per chiudere la pratica mancano ancora 10 rate per un totale di 56,5 milioni di euro che Lotito spera di ridurre pagando in un’unica soluzione. Questo consentirebbe alla Lazio sia di estinguere l’ipoteca che grava sul Centro Sportivo di Formello (verrebbe data anche un’ accelerata alla nascita dell’Academy Biancoceleste che accentrerà tutte le squadre del settore giovanile) che di reinvestire una cospicua cifra per acquistare il sostituto di Milinkovic che il diesse Tare avrebbe già individuato da tempo.

*FONTE: Leggo 

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