Non è che il Borussia Dortmund fosse il Real Madrid, anche loro poi crollano, caro mister, qualcosa però ancora qui non va.
A mancare forse l’attenzione, in sede di calciomercato, al reparto offensivo che vive di un solo uomo ed il resto è colabrodo.
Allora le chiederei se potessi, caro mister, come si possa andare in conferenza stampa e parlare dell’impegno di Caicedo invece che sbraitare.
“Pura parvenza” è vero, esiste anche questo.
Rimane allora Alessandro Rossi tra i “troppo presto” ed i “proviamo”, il mio pensiero è sempre stato una filosofia spicciola: meglio mettere la pomata sulla bruciatura che non avvicinarsi mai ai fornelli.
Manca però una cosa essenziale, o meglio non l’abbiamo vista in campo né contro l’Arsenal, né contro il Borussia e cioè quel cinismo sotto porta che spesso ci esaltava nelle ultime due stagioni.
La Lazio non può essere stanca se il campionato non è ancora iniziato.
«Sali, tira», con il suo modo da tifoso, caro mister, lo abbiamo sempre visto accompagnare i suoi.
Immobile e Company non sono stati incisivi, però nemmeno così “brutti” o poco convincenti. Sento dire spesso:” Manca un soldo per fare una lira” e forse è vero.
Belli da vedere, Luis Alberto e Milinkovic-Savic, alcune volte però le leziosità non funzionano.
Sono sincera, caro mister: del risultato nemmeno mi frega niente, un’amichevole viene chiamata “test” solo per darle una qualche importanza che non ha.
Ciò che conta è il campionato, l’Europa League… Il resto è solo contorno e lo lasciamo nel piatto come fosse fastidiosa verdura intorno ad una bella spigola.
A qualcosa però è servito anche il Borussia Dortmund: a tirar fuori i lati positivi e quelli da ritoccare, perché chiamarli “negativi” mi sembra un pò troppo disfattista ed ingiusto.
Il test tedesco ha messo in luce i punti forti dei suoi e quelli sui quali si dovrà lavorare per ripartire al meglio.
Marusic come Durmisi, mettono in luce sempre una “offensività recondita”, ma in copertura.. Mmhh…
A proposito di difesa, Acerbi?
Le chiederei, caro mister, se fosse qui davanti a me.
Le chiavi del reparto sono nelle sue mani e per quanto ci mancherà la tecnica, la classe, di Stefan De Vrij, a volte bisogna essere leader. Carattere, grinta, carisma, l’ex Sassuolo possiede quella cattiveria del “provace ma non passi” che a noi piace tanto.
Immobile, eh floppa ogni tanto anche Ciro, meno male che lo ha fatto contro il Borussia e lontano dal campionato. Qui però si accende nuovamente la spia dell’allarme perché, come lei stesso ha potuto constatare, non ha grandi sostituti, anzi, non ne ha affatto. Rossi escludendo per il futuro work in progress.
Correa può essere riadattato lì dove più serve e va bene, però un centravanti che non combini un Caicedo mica ci offende!
Non ce la prendiamo con Felipao, lo chiami, lo paghi e che deve fare?
Ci prova, anche io provo a cantare lirica e non sono una cantante, anzi, ho una voce sgraziata e stridula.
Milinkovic-Savic non è stato proprio ad effetto, ma chissene frega, aveva la maglia della Lazio e questo per il momento ci basta.
Anderson alla seconda: che ci facciamo con un nuovo Anderson se poi ne è arrivato anche un terzo? Tutti Anderson praticamente, una egemonia!
Il futuro di Djavan è nelle mani di Dusan che, con rispetto parlando, dovrebbe dire Basta almeno con la Lazio. È stato un calciatore importante, ma da un pò di tempo ha abbandonato l’antico splendore.
Caro mister, lei è innamorato e lo pratica come fosse un mantra, il suo 3-5-1-1.
Io non sono allenatore, però ogni tanto noto quella difesa a 3 arrancare come cercasse aiuti da tutte le parti. A me piace il gioco a due punte, ma ognuno ha le sue fissazioni e la sua funziona anche discretamente.
Badelj/Leiva a centrocampo potrebbero essere più che una difesa a 10 e forse lei ha trovato quel famoso coniglio nel cilindro.
Caro mister ti scrivo, così mi distraggo un pò aspettando il Napoli.
Una cosa da cui ripartire: l’orgoglio del primato cittadino, noi amiamo quella maglia che vi è stata data, campioni o non campioni, quello che davvero ci interessa è che sia rispettata, sempre.
Vogliamo 11 aquile e non 11 passerotti, li vogliamo ad ogni partita , non solo davanti a CR7 perché fa scena.
E questo, caro mister, lei è tenuto prima di tutto a ricordare ai suoi.
Inizia il campionato e NON MOLLARE MAI!