Lazio-Napoli, sulle sedute dell’Olimpico un volantino: l’aberrazione delle stelle fisse! Leggendolo una prima volta, da donna, mi sono più che risentita, mi sono imbestialita e come le tante donne che mi hanno preceduto con mille battaglie, ero pronta a rivendicare il mio “status paritario”.

L’ho riletto poi una seconda volta ed il significato mi è apparso assai più chiaro, non che questo non sia abominevole, ma è sicuramente meglio della “discriminazione”.

Andiamo a leggerlo insieme e ci balzerà all’occhio una prima realtà: chi si arroga il diritto di “comunicatore”, dovrebbe saper “comunicare” scegliendo le parole giuste da usare.

«La Nord per noi rappresenta un luogo sacro, un ambiente con un codice non scritto da rispettare. Le prime file, da sempre, le viviamo come fossero una linea trincerata. All’interno di essa non ammettiamo donne, moglie e fidanzate, pertanto le invitiamo a posizionarsi dalla decima fila in poi. Chi sceglie lo stadio come alternativa alla spensierata e romantica giornata a Villa Borghese, andasse in altri settori».

Alla presa visione del “mezzo scempio”, è intervenuto il signor Arturo Diaconale:

«Non ne sapevamo nulla, si tratta di un’iniziativa autonoma da parte della tifoseria della Nord. Non è la posizione della società noi siamo contro ogni discriminazione. Oltretutto, i tifosi della Lazio sono un quantitativo enorme, questa invece è un’iniziativa di pochi tifosi. Non possiamo sempre intervenire per evitare che ci siano manifestazioni politicamente scorrette come questa».

Lasciamo da parte il discorso che si evince, spero in modo errato, di chiudere la Curva Nord alle donne, vi è un altro significato stupido ancor prima di “scorretto”.

Io sono libera ed ognuno come me, di comprare il biglietto in qualsivoglia settore dello stadio Olimpico, i seggiolini non appartengono a nessuno!

La Lazio è di tutti, lo stadio è di tutti, comunicazione becera di questo tipo andrebbe assolutamente censurata.

Intanto noi tifosi biancocelesti facciamo l’ennesima figura di m***a davanti a tutta Italia per i soliti quattro stupidelli! Loro fanno le battaglie, noi invece no. La Lazio è più loro che nostra.

Non esiste un premio per chi è più ultrà rispetto ad un altro, mi dispiace cari signori dei volantini!

Ognuno di noi è libero di poggiare le proprie regali natiche ovunque, con mogli, fidanzate, figli, nipoti…….

Sono andata sul pesante? No, non credo e neanche immaginate cosa direi a questo signori se potessi e non immaginate cosa ho realmente in testa.

Facciamola finita di creare ulteriori spaccature nella tifoseria! La Lazio è di tutti coloro che la amano, lo stadio non appartiene a nessuno, neanche alla Lazio figurarsi, ma soprattutto, non “comunicate” se non sapete farlo!

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