Ognuno di noi nella vita è accompagnato da una canzone, una frase o che dir si voglia… Quelle parole esatte, sempre le stesse, che ci siamo cuciti addosso con tanta cura.  “Non abbasserò mai la testa potrebbe cadermi la corona” è il mio “mantra”  ad esempio… Per Simone Inzaghi invece, il mantra è il “modulo”.

In tantissimi, già dallo scorso anno, avevano sollevato dubbi sullo schieramento della Lazio in campo.
3-5-1-1, squadra vincente non si cambia?
Eppure questa squadra, spesso brillante, ha mostrato di avere qualche piccola lacuna soprattutto in difesa, la tanto discussa “linea a 3”.

Che il buon caro Mister Mone voglia sfruttare in un futuro prossimo Badelj/Leiva come altro super centrale nato da una fusione?
Della serie “blinda il centrocampo tutto il resto poi verrà da sé”.

La linea della retroguardia appare spesso affannata, non importa chi sia presente o assente, se nomi pesanti o “giovani di passaggio”… I fidi scudieri davanti la porta di Strakosha soffrono la battaglia più degli altri.

E così si innalza un coro: « 4 è meglio di 3».

Ok, via alla difesa a 4, ma poi chi levi? Dove lo levi?

Iniziamo a ragionare dicendo che, in un modulo perfetto, toccherebbe ai terzini immolarsi per aiutare la difesa soprattutto se in mancanza d’ossigeno.
In un mondo perfetto, Marusic, Durmisi e compagnia bella, tra cui Patric ve lo nomino tanto  per  ricordarvi che  ha firmato un rinnovo, ad eccezione di Caceres “tuttofare” e Lulic “grande cuore”, dovrebbero essere più reattivi nelle fasi di contenimento. Nella Lazio invece Durmisi, Marusic e Lukaku a targhe alterne, mostrano il loro volto solamente nelle manovre offensive.
Bene così, serve anche questo, ma serve sapere rientrare.

In una squadra che vede il centrocampo prodigarsi in “una vita da mediano cercando di fare pure il difensore”  per sopperire qualche “buco” sparso qui e lì alle loro spalle, a rimetterci è il fiato.

Lasciamo tutto così com’è?

Sicuramente non sono allenatore e forse non ho la giusta visione dell’insieme, mi sono solamente aggregata alla fazione dei “contro linea a 3” ed ho cercato di capire cosa non va.

Tengo a precisare che non dipende dagli interpreti del copione, anzi, pollice in su per Acerbi, Luiz Felipe, Radu & Co.

Cercando di analizzare ciò, mi sono poi resa conto che sarebbe il centrocampo, vanto biancoceleste, a dover subire “tagli del personale”.

Sono arrivata così all’insana conclusione, sicuramente lo sarà per qualcuno, che il modulo tanto caro a Simone Inzaghi forse è l’unico possibile. E lo penso per il centrocampo ALL STARS, per non privarsi di nessun elemento centrale. Purtroppo si gioca in 10 più 1, il portiere, non è che possiamo aggiungere senza togliere.

La tanto discussa difesa a 3 soffre, balla in alcuni istanti come fosse su un aereo tra le turbolenze, ma in fin dei conti la Lazio è il riflesso del lavoro fatto dal suo allenatore.

Può piacere o non piacere, il nostro punto forte però l’anno scorso è stato l’attacco e penso ci possiamo accontentare nella probabile replica di questa caccia al traguardo!

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