Nella seconda giornata della Lega Serie A il calendario in maniera inclemente mette a confronto S.S. Lazio e Juventus, dunque dopo il Napoli della scorsa settimana un altro match proibitivo, i campioni in carica da sette anni di fila a casa loro.
Mister Inzaghi si affida al collaudato modulo 3/4/2/1, Luiz Felipe Ramos infortunato al suo posto sulla linea dei difensori Wallace, Milinkovic e Luis Alberto dietro ad Immobile, al rientro Leiva e Lulic, Allegri risponde con un 4/3/3 meno sfrontato di quello fatto giocare a Verona contro il Chievo, Dybala in panca e Matuidi a fare legna.
La Lazio scende in campo con una buona personalità, c’e’ la sensazione che si possa fare bene, anche se si vede che la Juve controlla la gara non andando mai in affanno.
La prima vera palla per andare a segnare ce l’ha Lulic che dal limite dell’area impegna severamente Sczesny in una parata molto difficile, poi la Juve prende animo e la qualità dei suoi calciatori esce fuori, Khedira colpisce il palo della porta biancoceleste.
Sono le avvisaglie per il gol Juventino che arriverà dieci minuti dopo, al 29^ Pjanic raccoglie con un gran destro da appena fuori area una respinta difensiva e nulla può Strakosha.
In un primo tempo dove c’e’ stato equilibrio la Lazio ha avuto anche una palla importante per portare in parità il risultato ma Parolo non inquadra la porta con un colpo di testa a pochi passi dal portiere, prima frazione di gara che termina con la juve sopra di un gol.
Nel secondo tempo la Lazio cerca di palleggiare e la Juventus forte del vantaggio copre molto bene gli spazi e parte in contropiede pericolosamente.
L’unica azione degna di nota per le aquile è un tiro da fuori area di Luis Alberto che non va molto lontano dall’incrocio dei pali, da quel momento in poi le gambe dei biancocelesti diventano mattoni.
Entrano Badelj per Parolo e Correa Per Luis Alberto, ma ormai l’inerzia della partita è segnata, e dopo una parata super di Strakosha su un gran tiro di Cristiano Ronaldo arriva il raddoppio della squadra bianconera, la catena di sinistra non funziona e va in confusione, Lulic si lascia saltare con facilità da Cancelo, difesa della Lazio che ripiega lentamente, Strakosha con la punta delle dita manda fuori giri Ronaldo ma Mandzukic a rimorchio da solo appoggia in porta con troppa facilità.
Troppa leggerezza in questa fase difensiva dove ancora una volta è mancata concentrazione e la chiusura determinante del quinto, Marusic,ed in appoggio di una mezz’ala, se hai due avversari soli in area di rigore è molto probabile che ti facciano gol.
Lazio che sparisce dal campo e Juve che invece di birra in corpo ne ha ancora molta tant’è vero che la squadra di Allegri potrebbe segnare ancora avendo creato azioni di qualità e pericolosità fino al 93^ minuto.
Questa era una partita proibitiva per la Lazio che non ha condizione fisica, e qui sarebbe interessante capire se c’e’ stata una scelta sulla preparazione consegnando di fatto le prime due partite agli avversari.
La cosa positiva che comunque la squadra ha dimostrato di esserci la 100% e con tutti i limiti del caso non ha avuto un tracollo che avrebbe significato resa mentale, e quello sarebbe stato grave.
Dalla prossima domenica ci sarà un solo risultato per la Lazio, la vittoria, giocheremo forse la “prima” partita di un campionato iniziato il 18 agosto, praticamente un torneo estivo, con due sconfitte ma che non possono essere considerate a pieno per pesare il reale valore della prima squadra della capitale.
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO!