Torniamo a domenica sera: super Lulic, il sempreverde Alberto, insomma i soliti noti. Ogni tanto però è stata inquadrata la panchina e tra quelli lasciati a far la muffa, ecco la nuova leva Joaquin Correa.
Ma lo sapete che siamo curiosi? Uno degli acquisti più costosi dell’era Lotito non è ancora stato impiegato dal primo minuto.
Sostituto arrivato con la fanfara mentre tutti si chiedevano: «E adesso senza Anderson?» e tutti i torti non li avevamo, guardare Marusic e la sua fascia di pertinenza, please.
Così arrivò El Tucu, onnipresente su Instagram, ma in campo? Inzaghi avrà un account o forse non vede il continuo essere grato di Correa?
Ed ecco che con Joaquin sbarcano a Fiumicino anche i piccoli dubbi: il ruolo.
Presentato dai vari siti calcistici, Transfermarkt per eccellenza, come “ala”, annunciato come “Pipe bis”, Inzaghi lo ha inquadrato, almeno nei primi pochissimi minuti, come un “vice”, di Alberto o forse anche di Immobile stesso fatta eccezione per l’entrata di Caicedo che, qualche pallone l’ha toccato bene e non facciamo i soliti prevenuti!
Joaquin sarà sicuramente pronto, perché tradizione vuole ci sia un periodo di ambientamento, come rinforzo post-pausa.
Chi lo chiama funambolo, chi lo chiama “sostituto di Anderson”, chi lo chiama “vice Mago”, fatto sta che è lui il calciatore che può diventare quello della Divina provvidenza.
C’è da dire inoltre che se Simone Inzaghi lo ha buttato nella mischia, le prime due giornate perché contro il Frosinone non ha visto campo, sul calare del match, potrebbe averlo insignito del titolo di “spaccapartite”. Eh va bene, ma lo capite che noi siamo curiosi?
Tornando all’ex, quando c’è un nuovo arrivo, si tende per forza di cose a fare paragoni, a cercare un segno distintivo tra i due ben marcato, o qualcosa in comune, così è stato anche per Correa “the new Anderson”.
Qualcuno storcerà la bocca pensando ancora a Felipetto nostro, sì perché per me sarà sempre “nostro” anche se andrà in capo al mondo, ma se qualcuno storce la bocca, in tanti come me, hanno identificato nell’ex numero 10 la vittima sacrificale di una qualche strana gerarchia riscritta.
Chi voleva la stabilità e chi amava la magia a discapito della “benedetta costanza”.
Dal Brasile all’Argentina e così il nuovo “osservato speciale” sarà Joaquin Correa.
Argentina e Brasile, nemici giurati e patrie del “funambolico calcio” per eccellenza.
E se Felipe sembra meritare questo titolo a mani basse, El Tucu seppur abile trequartista, anche lui come l’ex non risulta facile da piazzare in campo.
“Ti metto lì e tu stai fermo”… Non pare un concetto appropriato.
Ed ecco la prima somiglianza: non capirai mai fino in fondo che tipo di calciatori siano.
Correa dopo Anderson eppure in pochi minuti, quasi tutti noi abbiamo cercato l’eleganza e la grande bellezza piuttosto che la visione del gol.
Riavvolgiamo il nastro e torniamo un passetto indietro: non è ancora il momento di affermare se sia meglio il “nuovo che avanza” o l’ex andato.
Ci teniamo stretti la curiosità e la voglia di poter rispondere al dilemma Amletico, ma Correa dove lo avete messo?
Facciamo una sosta così come la farà il campionato… Bell’acquisto di sera, buon Correa si spera..