“L’ottimismo è il profumo della vita Gianni”, gridava qualcuno sotto una pioggia di lavatrici in una famosa pubblicità che ha invaso l’etere nei secoli dei secoli. Allora prendo in prestito il copyright e lo modifico un pochetto: “L’ottimismo è il profumo della vita Lazio!”.
Ecco sosa ho mi sno portata dietro da Empoli….
Ho imparato, per prima cosa, che il bicchiere sarà sempre mezzo pieno o mezzo vuoto a seconda della prospettiva da cui si guarda. “Bruttina” sì, ma vincente…. c’è ancora un pò di vino allora nel calice? O è caduto tutto in terra? Se ci va però, possiamo anche servirci l’intera bottiglia.
Ho imparato a sopportare con discreta diplomazia, quella snervante possibilità che tutto possa cambiare in un secondo, in campo e nella meravigliosa giocata che, quando è stata fatta la sera prima, sembrava tanto facile. Eppure siamo roba fragile in preda dei venti e degli eveti. Ci vuole calma e sangue freddo, io almeno uno dei due l’ho avuto.
Ho imparato che nel calcio non conta come i 3 punti siano arrivati, ciò che importa è averli in cassa. Puoi vocere in modo memorabile, o in modo striminzito, ma alla fine della fiera cosa ci resta? Un più 3 sul tabellone. E basta con la storia del “noi laziali dobbiamo sempre soffrire”, i calcoli renali fanno male, la vita è solo una questione di caos e bisogna imparare ad abbandonarsi ad esso. Vi ho convinto?
Ho visto il Diavolo rispettare il patto fatto con Inzaghi e cioè, concedere meno in attacco purchè la porta restasse inviolata dallo Stadium ed infatti, l’anno scorso magari li avremmo sfracellati di goals, ma ne avremmo imbarcati anche alla velocità di una tinozza in mare aperto.
Ho capito che la contnuità è una comfort zone dalla quale non bisognerebbe mai uscire.
Un’altra cosa l’ho imparata da tifosa e forse è poco elegante: le cadute di stile di Roma, Inter e Milan, soprattutto le milanesi che di soldi ne hanno spesi eccome, le tre temibilissime , quelle che ci butteranno fuori dlla zona Chapions League, alla fine non sono tutto questo grande terrore delle folle. E permettetemi, noi i passi falsi li abbiamo fatti con Juventus, detentrice del buon calcio e Napoli, non con squadre certamente meritevli di rispetto, ma un pò meno che “Uptown girls”.
Ho imparato che, anche le pecche , gli errori, grossolani, aiutano a capire.
Una squadra che forse è stata troppo umile travisando la richiesta di umiltà da parte di Simone Inzaghi nella conferenza stampa della vigilia, senza troppi fronzoli, distesa con Immobile là davanti tutto solo mentre qualcuno alle sue spalle cercava la giocata da fenomeno che non arrivava. E questa forse è la frustrazione peggiore, anche la nostra, ma abbiamo parlato di continuità e non di fenomeni, contunuità, quella che non aveva Anderson, una linea continua nello spazio temporale che prosegue dritto per dritto. Mica vorrete andarlo a riprendere al West Ham? Beh, io partirei anche domani…voli per Londra ce ne sono?
Quando vi dicevo, anzi, scrivevo a più riprese che Pipe ci sarebbe mancato tanto, è questo ciò che intendevo: abbiamo trovato la nostra costante, ma abbiamo perso la scintilla e la fantasia. Proprio quella che in alcuni momenti vi faceva addirittura bestemmiare. Ma Felipe se n’è andato e non ritorna più, non sono per nulla Felipe, ma bisogna guardare avnti, pausa drammatica e lacrimuccia, come marchio da me coniato vuole. “E fatemelo dire ogni tanto”.
Mai più noi due: Mi dispiace , la mia vena bastardognola sta urlando, ci provo, ma non posso trattenerla. Cosa ho imparato ad Empoli?
Che può fare una partita eccezionale, può rompere le scatole a sua maestà CR7 in persona, ma alla fine ti ricorda che è sempre Wallace, colui che non è una “costante”! Chiedetelo ad Acerbi e la cazziata in “Sky visione”! Dopotutto ogni tanto qualcuno te lo deve pur dire: ” A Fortu’, ma che c***o fai?”. Non so se sia andata proprio così, ma sulle labbra di Francesco il “Re Leone”, ho visto le parole che tutti abbiamo pronunciato nell’esatto momento in cui, un sussulto, per un tabellone che avrebbe potuto illuminarsi 1-1.
Sono cattiva sì, mea culpa, o forse neanche culpa, ma lo dico col curoe: Marusic non s’ha da fare! Ha pagato le scelte di Inzaghi il bondino catalano, ma Patric, secondo voi, potrebbe far peggio di Adam? A mio modesto parere no!
Sarò una visonaria, ma per un Felipe che va, potrebbe arrivare un Neto? Eh già, il caro Pedro con la sua Nazionale fa il fenomeno, segna, un’ala fatta e finita. Perchè non gioca? Moriremo prima di sapere due cose: quando finisce l’offerta limitata solo per oggi della Mondial Casa e perchè non fanno giocare il baby portoghese che a breve avrà compiuto 46 nani e continueremo a chiamare “baby portoghese“.
Ho imparato che quando arriva il fischio finale, si sveste la maglia da calciatore e si torna semplicemente uomo. C’è chi si a