L’inizio di campionato, nonostante le prime due sconfitte fossero state ampiamente preventivate, ha lasciato l’aaro in bocca e turbato gli utimi scampoli di vacanza. L’ umore del popolo laziale non è all’insegna dell’ottimismo, nemmeno cauto e chi ci rimette? 

Domani sarà di nuovo tempo di Europa League, no, non è Champions e qualcuno storce ancora il naso, ma noi non l’abbiamo lo stesso mai snobbata e la “gang” di Simone Inzaghi sarà chiamata ad esibirsi su un palcoscenico internazionale.

Apollon Limassol, poi verrà il difficile.

Ieri la società ha avuto un brusco risveglio scontrandosi con la realtà: l’idea marketing dei mini abbonamenti, che fu lanciata con successo anche in campionato negli anni precedenti, non ha riscosso il favore del pubblico.

L’opportunità di poter assistere alle gare casalinge, tra le quali quella col blasone ovvero contro in Marsiglia, ha interessato pochissimi tifosi, sono state infatti solo 3.900 le tessere staccate.

La società ripone le speranze nella vendita dei singoli biglietti, però ad ora non è decolallata ed è rimata ferma a quota 3.700.

Sarebbero tanti i fattori da prendere in considerazione per rispondere al perchè di questo crollo emotivo, potremo disquisire sul mercato per ore, sulla Lazio poco brillante vista in campo, sugli orari non comodi, sul giorno infrasettimanale e sorattutto sul fatto che è vietata la vendita di birra alcolica nello stadio nelle gare di Europa, League o Champions che sia, ma i numeri palesano un gigantesco flop, inutile addolcire la pillola, un flop è un flop.

Sarà colpa del giovedì? Raccontiamocela così per rimanere avvolti in un tiepido clima ottimista pre-Europa.

Riamane però la desolazione di un cammino internazionale, dei riflettori accesi e di uno stadio praticamente deserto.

Mancano più di 24 ore al fischio d’inizio, il “Miracolo sulla 34esima strada” si sposterà anche a sull’Olimpico?

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