Mica vi eravate dimenticati “Europa che vai, Lazio che trovi”? Non avrete mica dimenticato i nomi improbabili del giovedì in “prime time”? O le seconde linee che vanno passeggiando qui e lì?

Insieme a tutto questo, nessuno dimentica la solita “tribolazione della formazione”.

“Ma mo’ da dove sbuca questo?”.

In quanti lo diciamo continuamente…

Ricomincia l’Europa ed insieme a lei si riapre l’agenda ricca di impegni, i famosi “tre fronti” ed urge il risparmio di energie. “Manovrare con cautela” la rosa, cercare di tutelarne i big, ma poi questi “big”, dove servono di più?

Un dilemma che tortura ogni squadra in ogni parte del mondo.

Per porre rimedio a questo, qualcuno, in un tempo lontano, inventò il turnover.
Allora entrano in scena le famose, o “i saranno famosi”, o ancora meglio “sono stati anche famosi e poi nada”: le seconde linee!

La Lazio è stata afflitta da una piaga che da qualche anno, continua a tenere accesa la questione “poco mercato”, ovvero il gap tra titolari e panchina.
Rosa corta e copertina tirata, ecco che il problema non è stato mai del tutto risolto.

Non è un mistero, un vero top club ha in realtà due squadre titolari, la Lazio ha invece ha la squadra A e la squadra B, forse non propriamente intercambiabili tra loro.

Simone Inzaghi fa sempre affidamento sui soliti noti, l’undici preferito, però poi capita un acciacchetto, un raffreddore, un infortunio e sotto al sostituto, dopotutto a chi tocca non si ingrugna.

Come ogni cosa che si rispetti, ha i suoi PRO(to) ed i suoi CONTRO.
A favore della società ed il suo intervento sul mercato estivo, va detto che appena dietro l’angolo, i titolari sostitutivi di Leiva, Milinkovic-Savic e Luis Alberto, sono arrivati in quel di Formello e rispondono ai nomi di Badelj, Berisha e Correa.
Roba che definirli “seconde linee” è uno spreco di calciatori!
O facciamo l’Europa o la distruggiamo e saranno proprio loro a far rifiatare i titolari da campionato, Valon è in “quasi rientro” e Joaquin ha scontato l’ultima giornata di squalifica.

E queste erano le belle notizie, poi arrivano le dolenti note.

La Lazio vola con un’ala sola anche in campionato, alle spalle di Marusic troviamo quasi la desolazione.
Patric praticamente è ancora a “kilometro zero” e Dusan Basta ha la carta d’identità che non gli fa un favore.
Sono entrambi fan del caschetto biondo, ma tra loro ci sono piccole abissali differenze.
Se Gabarrón deve ancora dimostrare qualcosa, su Dusan incombe il dubbio che il suo meglio lo abbia già dato ed esaurito.
Ieri sera è stato protagonista di una gara più che onesta, la partitella a casa l’ha portata, ma le voci su un suo addio a gennaio sono sempre insistenti.
Al contrario Patric, escluso dall’Europa favorendo la partecipazione proprio di Basta, in campionato mai titolare e che ha collezionato stagioni/non stagioni,  ha un rinnovo già bello e firmato.

A proposito di “fasce”, mica ci siamo scordati Durmisi. Riza entra in campo con la faccia di chi sa spaccare il mondo, dopo un pò però si addormenta. Oggetto del mistero: riaggiorniamoci più tardi!

Punto debole, anzi, debolissimo: la difesa piangente.
Luiz Felipe si è fatto male, rimasto ai box ha permesso il ritorno di Wallace.
E Fortuna sembrava davvero essere stato baciato dalla fortuna allo Stadium…e poi…e poi lui ti ricorda sempre che è Wallace!
Nuovamente sull’altalena che oscilla tra qualcosa di buono e qualcosa di nefasto.
Allora ieri sera Inzaghi ha deciso di provare Bastos…. Passiamo oltre senza commentare la performance di Quissanga.
Per un Radu acciaccato, riecco Caceres e Martin non ci dispiace, anche se ogni tanto davvero la butta troppo in Caceres.
Tutto però fa Proto, anche la porta. Rifiatare Strakosha, ogni tanto è la mattina di Natale anche per lui e Silvio è pronto a prendersi i pali.
Timidezza in qualche uscita a parte, “ha esperienza” e dopo Vargic certo non possiamo dire “si stava meglio quando si stava peggio”.

Il vice Immobile è ormai il vice più famoso di tutti: Felipao Caicedo.
“Brutti s*****i”, avrà pensato di scrivere sui social, ma lui non è “coatto per caso” e ci ha risparmiato lo schiaffo morale social-mente in faccia!

Inzaghi’s mantra

Abbiamo capito che il modulo non si tocca, si toccano solo i suoi interpreti.
Ha funzionato, non ha funzionato? È stato semplicemente “funzionale” per una vittoria che aveva lo scopo ultimo di fare risultato senza troppi fronzoli.

La rivoluzione delle seconde linee ha sofferto, sentito l’affanno, ma lo fa anche quella “titolare”, perciò nulla è andato precisamente per il verso sbagliato.

Non chiamatela “brutta” però! È soltanto “diversamente bella”!

 

 

 

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *