“La bellezza verrà col tempo”… Sono stata profetica o no? La Lazio vinceva ma non convinceva, piovevano critiche impietose su giocatori, mister, società e mercato, insomma, niente di diverso dal solito. Arriva poi il Genoa, tutti conosciamo i nefasti risultati che negli anni si sono susseguiti contro il Grifone, forse perchè i colori della maglia confondevano tanto da sembrare il Barcellona. Così, alla vigilia del match eravamo un pochinino preoccupati.

 Chi non lo era alzasse la mano e chi la alza, secondo me è livemente bugiardello. Qui ci vorrebbe una emoj con la linguaccia, ma al momento ne sono sprovvista.

Il tifoso è scettico per natura, lo ripeterò un milione di volte ancora e proprio nel momento massimo del pessimismo galattico Leopardiano, toh, arriva la goleada: 4 pallini e si vola!

Risultato a parte, andiamo però a vedere cosa ci siamo portati dietro da Lazio-Genoa, ovvero la partita degli ex.

In primis le lacrime di Federico Marchetti sotto la Curva. E sì, sono una “umanoide” ed ogni tanto questo lato lo devo far uscire fuori perchè soffre il poco minutaggio in panchina. “Sì, lo ammetto un pò ti penso…”  , direbbe Tizianone Ferro.

Pensiamo però a noi e non al vento di ricordi che si è alzato di colpo, così la mia parte umana può tornare a fare la nanna.

La strana coppia e dopo Luis Alberto, flirta con Caicedo anche Ciro Immobile. Sogno o son desto, l’accoppiata funziona ed entrambi gli attaccanti riescono a fare il lavoro per il quale sono stati chiamati: la buttano dentro.

“Errare humanum est”, sbagliano tutti e sbaglia anche Acerbi, mica vogliamo fargliene una colpa. Tratto forse in inganno da un colpo che sembrava di mano, ha perso il tempo ed in quel momento il Genoa sigla il famoso “punto della bandiera”.

Badelj fa sentire la presenza, talmente tanto che cartellino in tasca e via. Una ce l’ha dimostrata: sta imparando da Leiva e sente il richiamo delle tibie avversarie. Però quale donna non vorrebbe essere guardata come Lucas guarda una caviglia rivale? 

Chi si rivede! Riecco Milinkovic che prende il posto del fratello gemello, quello che aveva giocato fino a domenica. Sul mercato ricomicia a lievitare e dalla caduta in borsa vertiginosa, riprende quotazione…

L’importante è vincere, poi che si vinca con una mezza misura in più, fa niente. Questa è assoluta verità scritta sulla pietra, ma la Lazio è tornata a fare la Lazio. Stavolta nessuna ombra, stavolta solo la speranza che non si tratti di fortuna dillo alla luna ma che la  gang di Inzaghi abbia ritrovato la sua “costante”. Soprattutto dopo la gara in Europa League povera di goleade davanti ad un’avversaria molto “umile”, diciamo così.

Domenica pomeriggio all’Olimpico è stato come ritrovare un vecchio amico che viene a salutarti portando in dono due birrette per far pace. Domenica, domenica, domenica è sempre domenica….Campo che vai, Lazio che trovi…Noi la vogliamo ritrovare così per poter dire: ” Che ci frega di Ronaldo!”

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *