C’è qualcosa nell’aria stasera…canta Vasco Rossi e c’era qualcosa nell’aria sopra Udine che ha propiziato l’arrembaggio del “nuovo che avanza”. Eh sì, perché a guardar bene chi ha regalato i 3 punticini alla Lazio….

La partita era iniziata con ritmi da pennichella spinta, durante i primi 45 minuti infatti, le azioni mirabolanti scarseggiavano.

Lo spettro delle due partite contro Frosinone ed Empoli aveva bussato alla mente con il fastidioso dubbio che e la bellezza, ritrovata appena domenica, non fosse altro che una chimera.

Lo score parlava chiaro: nessun tiro in porta.

Poi qualcosa cambia ed “il nuovo che avanza” la fa da padrona. Sono infatti i due “freschi di sbarco” a sbloccare il risultato.

“Bomber per caso”, attaccante che passa di lì e la butta dentro, Francesco Acerbi ha svestito per un momento i panni del difensore e sigla la rete del vantaggio.
Una rete che aveva cercato sin dalla prima uscita con la maglia biancoceleste, una rete che, come karma vuole, arriva quasi a far dimenticare l’errore di domenica contro il Genoa.

L’altro uomo della provvidenza è stato El Tucu Correa arrivato con il pesante compito di far dimenticare  Felipetto Anderson. Io non lo dimenticherò mai, sappiatelo.
Segna il secondo gol, importante e bellissimo misto ad un “je ne se qua” dal poetico retrogusto “brasiliano”, o almeno così l’ho visto io che cerco un segno del “fu Pipe” ovunque.

La Lazio non solo ha vinto, ma è riuscita anche a convincere azzittendo in parte quel vento di polemica sterile che si stava alzando come un polverone.
Tanto si sentì tuonare all’orizzonte che alla fine piovve davvero… Sì… Ma non stavolta, non adesso.

Non mi volevate proprio dar retta eh? Quelli che gridavano allo “scandalo” nel vedere Acerbi come post De Vrij, oggi devono fare ammenda.
Ho sempre detto che il carattere vale più di un tackle riuscito ed è proprio il carattere di “mister non mi fermo da 129 partite” ad averla vinta.
“Nuovo” in ordine di arrivo, “senatore” per appartenenza, per aver guadagnato già un posto nel cuore dei tifosi laziali.
Acerbi: altro che De Vrij!
Perché a me piace il “Made in Italy”, quello del piccolo comune Lombardo, quello della porta accanto!

Poi, a sorpresa ma neanche tanto poiché lo aspettavamo prima o poi e meglio prima che poi, è arrivata la seconda rete firmata Joaquin Correa. Non avrebbe nulla di funambolico in quanto un attaccante quello deve fare, ma la prima volta ha sempre un suo fascino particolare.

El Tucu potrebbe essere “additato” per tante buone ragioni, una di queste è l’egoismo.
Però che noia sareste! E Felipe era poco convinto, e questo è troppo convinto….o è zuppa o è pan bagnato! 
L’ egoismo non porta a grandi azioni solo se sei Zlatan Ibrahimovic.
Abbiamo ancora tanto da vedere in questo giovane argentino, non possiamo dire se sia meglio di Felipe Anderson, per me nessuno sarà mai meglio, ma abbiamo capito che vuole  trovare una sua dimensione in campo.
Il suo ruolo è stato motivo di accese discussioni, nasce come ala , i siti dedicati lo chiamano ala, qualcuno lo definisce “punta”, altri “seconda punta”, altri ancora non si sa.
Rimane il fatto che il giovane sbarbatello sa muoversi in campo a dispetto delle “descrizioni” perché lui nelle descrizioni non ci sta.
Joaquin Correa merita la titolarità e la corte si ritira.

In tanti storsero il naso per questi due nuovi arrivi e di tutta risposta i due nuovi si stanno prendendo la Lazio.
Acerbi è entrato a gamba tesa guidando già da subito la retroguardia, Correa invece bollato “oggetto del mistero”, sta scoprendo le sue carte. Forse non capiremo mai che tipo di giocatore sia davvero, ma è proprio la “fantasia dell’essere” che ci piace!

Comunque vada panta rei: Larga la foglia, stretta la via, dite la vostra che ho detto la mia…

 

 

 

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