“È solo una partita”… Mantra che ci ripetiamo mille volte, fino a non poterne più, ogni volta per due volte l’anno. Eppure la stracittadina ha il potere di farti felice come la mattina di Natale quando trovavi la villa super accessoriata di Barbie sotto l’albero, o rasentare un pessimismo che Leopardi non aveva ancora scoperto.
Ci saremmo divertiti a spingere ancor di più nel baratro della crisi i giallorossi eh? Invece in crisi nera ci siamo entrati noi.
Che cosa leggo sul web:
“squadra senza p***e”.
Questa va per la maggiore ed ogni qualsivoglia tentativo di salvare il salvabile, viene affossato con un mare di insulti.
Allora decido anche io di abbandonare l’ottimismo rimasto, poco e solo ad uso personale, andando a vedere cosa non ha funzionato.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”… Ecco, “invisibile” proprio, diciamo praticamente inesistente.
EPIC FAIL: il secondo tempo.
Perché i primi 45 minuti in fondo li salviamo pure, ma dopo la pausa la Lazio è tornata in campo?
È da inizio campionato che mi faccio la stessa domanda: è il fratello di Milinkovic-Savic?
Mi abbandono all’idea che davvero esista l’isola di “Lost” e che Sergej vi sia intrappolato perché “lui è l’isola”.
Dove sono andati a finire i 150 milioni?
Sfaciolati qualche minuto contro il Genoa dove abbiamo visto “fiammate” di un Milinkovic che si è totalmente eclissato sabato alle 15:00.
Eppure non si dimentica come si gioca a pallone, o forse sbaglio.
Beh, ovunque sia, deve tornare presto perché alla Lazio manca come l’aria.
Il gol di Immobile ha fatto felici solo i fantallenatori, perché anche lui si è perso in quell’assurda sudditanza da derby facendosi risucchiare in una mediocrità generale che ha investito in un attimo gli 11 in campo.
Sarebbe facile parlare di blackout, se fosse blackout, la luce prima o poi ritorna. “Assenti ingiustificati”.
“Zarate rifatte la boccia”…
” Anderson tagliati i capelli”….
” Luis rifatte biondo” …
La maglia numero 10 colpisce ancora ?
Alberto rifatti biondo stile shatush “Super Saiyan”, visto mai ritornano i poteri magici!
Che ci manca oltre a Ronaldo? Ci mancano le fasce. Lulic ubriaca le difese avversarie e seppur armato di tanti buoni propositi, mi accorgo che troppo spesso è vittima della foga.
“Ordine” manca da una parte mentre dall’ altra, beh, avete visto Marusic?
Ora sembra che proprio non lo posso mandar giù, neanche mi avesse tirato i capelli durante una svendita in un negozio di Luis Vuitton, ma…Adam ci sei? No, chiedo così per essere sicura.
Cosa leggo ancora sul web?
“Inzaghi deve andare via”.
Sappiamo tutti che il tecnico piacentino, appena poggiate le natiche sulla nostra panchina, non aveva esperienza alcuna tra “le grandi” ,come tutti sappiamo che è fissato con un particolare modulo .
Se vogliamo dargli una colpa, è forse quella di non essersi reso conto del fatto che qualcosina è cambiata e che dovrebbe abbandonare l’old style per abbracciare il “nuovo”.
La difesa a 3 funziona ad intermittenza, sarà ora di provarla a 4?
Poi se lui allena la Lazio e noi no, un motivo dovrà pur esserci.
Cosa ha portato al fallimentare epilogo?
La supponenza di chi pareggia e pensa sia finita lì. Bastano 5 minuti di leggerezza a far crollare l’intero teatrino…e pensare che Salisburgo avrebbe dovuto essere la lezione per eccellenza. Ma vi dirò anche di più: Crotone ed Inter, per un punto perdemmo la cappa!
Un mix nefasto di ingredienti buttati lì a caso, tutto quello che avrebbe potuto andare storto, c’è magicamente andato.
Un verso giusto proprio non c’era.
In un lungo campionato si vince e si perde, spesso però conta il mordente.
Questa è la cosa che ci ha snervato: la “mollezza” portata in campo.
“Mancò la fortuna ma non l’onore”.
Così si perde a testa alta, così poveri vincenti.
Oggi però non possiamo nasconderci dietro nessun dito: che crollino gli alibi, nel secondo tempo la Lazio non c’era!
Che giochino i “panchinari”, le seconde linee. Poco importa perdere, ma la maglia titolare te la devi guadagnare ed è giusto che la indossi chi ha “fame”.
Che si spendano cartellini, che si sgomiti, che ci si faccia spazio a randellate; conta er core, questo è per pochi , il resto è per troppi.