Titolo scontato e banale per chi si ferma a leggere solo quello, fidatevi che alla fine di questo articolo avrà un pò più senso di quanto sembri.
Avevo pensato a questo pezzo già ieri sera, prima della gara, e solo il risultato finale per ironia della sorte ha voluto che la Lazio abbia finito in 9 la gara, eppure NON è di questo che sto parlando. Assolutamente no, la mia vuole essere un’analisi sui motivi per i quali questa Lazio quest’anno fa così tanta fatica avendo quasi gli stessi titolari dello scorso anni.
I motivi che ci stanno portando ad una lenta ma inesorabile debacle sono a mio avviso riassumibili nelle seguenti categorie:
1. La Fascia Destra
Tre elementi numerici, mezzo elemento effettivo. Stiamo parlando della terna Marusic, Basta, Patric. Il primo è semplicemente invisibile, se gioca o non gioca è la stessa identica cosa visto che nessuno gli passa mai la palla, lui non se la va mai a prendere, la Lazio non gioca mai a destra, per 85 buoni minuti ci si dimentica completamente della sua esistenza. Il secondo ha sviluppato un’interessante quanto preoccupante incapacità mentale nell’ammettere di aver ormai concluso il suo contributo al mondo del calcio, del calcetto e forse anche del calcio balilla. La sua prestazione di ieri è stata abominevole, al cartellino rosso ho esultato pensando che almeno non lo avrei visto per minimo un’altra partita di Europa League. Il terzo sta diventando un oggetto del mistero che in confronto Mea Vitali spostati. Patric non è un fenomeno, non è un campione, forse non è nemmeno un buon giocatore, ma può mai essere peggio di Marusic e Basta? Può? Ve lo dico io, non può. E alzi la mano chi sia riuscito a capire cosa abbia pensato Inzaghi quando ha preferito inserire Basta e non lui quando ha compilato la lista UEFA.
2. La Fascia Sinistra
Altri tre elementi numerici, il solito mezzo elemento effettivo. Stavolta stiamo parlando della terna Lukaku, Durmisi e Lulic. Il primo non si sa che fine abbia fatto, non lo vedono in Italia da mesi, sembra stia recuperando un infortunio che non sembrerebbe poi così grave ma che inspiegabilmente ha convinto la società e l’allenatore a metterlo fuori lista UEFA, quasi fuori squadra, certamente sul mercato. Eppure non era stato così male l’anno scorso da meritarsi un trattamento del genere, e nemmeno un infortunio di 3-4 mesi ha mai spinto la Lazio a mettere fuori rosa i propri giocatori. Incomprensibile. Il secondo è ingiudicabile, avendo giocato pochissimo fin quì e sempre in modo più o meno anonimo, tanto da sembrare il Marusic della fascia sinistra. Infine completa la sua parabola ieri sera quando, dopo un quarto d’ora, si iscrive nella lista degli infortunati laziali e lascia il campo dolorante. Degna conclusione di un acquisto fin quì inutile. Il terzo è Senad Lulic. Su di lui ho un sentimento di odio e amore. Da un lato resterà sempre Lulic 71, il simbolo della Coppa in Faccia, il senatore di uno spogliatoio con pochi guerrieri che necessità il suo carattere e la sua grinta come il pane. Poi però lo guardo giocare e quello che si vede è un calciatore mediocre che farebbe la panchina a Lazzari nella Spal. La sua partita è colposta da 99 errori su 100 palloni, di qualsiasi entità, che siano stop, passaggi, tiri o cross. I suoi dribbling sono talmente efficaci che riesce a smarcarsi da solo (provateci voi a non cadere davanti a una finta di Senad). L’unica cosa che davvero sembra saper fare bene sono i cross (col destro, col destro, solo col destro, il sinistro per uno che gioca sulla fascia sinistra è un tabù) che tuttavia non sono poi così frequenti da giustificarne l’utilizzo. Insomma, in una squadra di campioni Lulic fa legna, in una squadra di pelandroni ti fa solo mettere le mani nei capelli, ammesso che non le li abbia già fatti cadere tutti.
3. La Zona Centrale
Fiore all’occhiello della passata stagione, maledizione della corrente. Le fasce mancavano anche un anno fa, ma quello che funzionava bene era almeno la zona centrale del campo, con Leiva-Parolo-Milinkovic-Alberto ineguagliabili per rendimento e continuità. Ho seriamente pensato di avere il centrocampo più forte d’Italia, solo grazie a loro! Poi un guasto, un incidente, la luce si è spenta e non si sà il perché. Forse questioni contrattuali o di stimoli, ma gli stessi quattro che un anno fa ci facevano sognare, quest’anno sembrano la brutta copia dei vari Mutarelli, Mudingayi, Baronio. Ricordano la sempre presente assenza delle fasce, se anche la zona centrale non gioca, è davvero finita. E infatti ogni azione termina con Leiva praticamente.
Siamo alla fine del mio pensiero signori, giocare senza fasce ci costa non una ma ben due penalità per ogni partita, e come dice il titolo, in nove contro undici si perde quasi sempre. Nel frattempo Patric si guarda la partita dalla Tv, a Roma.