Mentre scrivo, sono ispirata un pò dalla mia voglia perennemente viva di parlare sempre ed ancora di Felipetto Anderson, ma sono stata ispirata in parte dai commenti, dai messaggi che ci sono arrivati e da ciò che ho letto sul web.
Cosa manca alla Lazio? FELIPE ANDERSON
L’anno scorso, abbagliati dal falso profeta Alberto, in molti non sono rimasti sgomenti dalla sua partenza ed ora, come avevo ampiamente pronosticato, ne sentono la mancanza.
Chi scherzava e mi chiamava “vedovella Anderson”, adesso sta affrontando gli stadi del dolore, dicono siano solo 5, io finora ne ho affrontati già 12 e non ho ancora finito. E l’embolo pulsa.
Chiedetemi se sono Felipe? No, per niente.
Vivere a Formello è stata una partita per lui e se con Pioli la strada era tutta in discesa, l’anno scorso ha cominciato ad essere in salita. Prima l’infortunio e poi quello che per me era blasfemia: la panca! La titolarità in bilico.
Chi lo chiamava “svogliato” e poi quando hanno eccesso di verve come Lulic li chiamate “scarpari” … Decidetevi!
In questo divario filosofico ed esistenziale tra tecnica/poco carattere ( io non ho mai detto che non avesse carattere) e niente tecnica/eccessivo carattere, vi è una oggettività di base.
Se penso che nel calcio serve chi ti dà una mano, io vorrei sì una egemonia di Senad, ma anche il 10 brasiliano.
Ci vorrebbe Felipe, questa è l’unica vera risposta.
Ci vorrebbe Felipe se la Lazio arranca, se la sfida si fa dura e se la Lazio è stanca da far paura.
E solo la rima merita!
Colpa mia che parlo del passato, ma il passato non si dimentica, allora non è nemmeno “passato”.
Non è “passato” però prendere consapevolezza del fatto che la Lazio non gira più e non gira soprattutto lì nel punto esatto lasciato vuoto dalla cessione di Felipe.
Purtroppo indietro non si torna, ma si può andare avanti e rendersi conto dell’Anderson che non c’è.
Correa. Ecco, parliamo di Correa. Arrivato come “sostituto”, arrivato con un punto interrogativo su di lui; il ruolo.
Chi lo vuole ala pura, così come indicato anche dai maggiori siti che si occupano di calciatori e chi lo vuole seconda punta.
Scuola brasiliana e scuola argentina, entrambe pronte a lasciarti quella sensazione di non sapere mai fino in fondo che tipo di giocatore ti trovi davanti.
El Tucu ci farà rimpiangere Pipe? Ha una passione per i cartellini rossi in Europa, questo lo abbiamo imparato, ma per rispondere all’ amletico quesito, dovremmo aspettare i tempi che Inzaghi deciderà di scandire.
Sarà il momento tragico, o forse la nostalgia, ma io mi ritrovo a scrivere ancora del campione.
Brazil la la la la laaaa!