Adesso, io non voglio sembrare cattiva, non ce l’ho con Adam Marusic, non mi ha mai tirato i capelli o rovesciato il cocktail. Io non sono una cattiva persona, ma sono una persona che fortunatamente gode di una vista “aquilina”.
Non si può negare dunque l’innegabile: la Lazio vola con un’ala spezzata.
A destra non succede nulla, a destra gli avversari possono liberamente scorrazzare a loro piacimento.
Inzaghi, poco tempo fa, disse che Marusic durante la passata stagione aveva dedicato più tempo alla fase offensiva dimenticando quella difensiva.
Duole ammetterlo, ma almeno l’anno scorso qualche assist lo aveva confezionato.
Adesso invece ha dimenticato non solo metà del suo ruolo, ma l’interezza: insomma non attacca, non difende…Adam che fa?
E pensare che la sua titolarità ha condotto all’esilio del biondino from Barcellona B Patric che, a mio parere, peggio non sarebbe.
Non vi sta bene nemmeno Gabarrón?
Udite, udite: forse qualcuno tra panca e dirigenza, si è accorto che urge un esterno destro.
La situazione è praticamente quasi disperata, o meglio, inesistente.
Dusan oramai è arrivato quasi a dire Basta, Patric aspetta di vivere un momento da “Conte di Montecristo”, Marusic è come sparare sulla croce Rossa, insomma, di tre non si fa una mela buona.
Torniamo però un attimo indietro nel tempo.
Quest’estate Simone Inzaghi aveva espressamente chiesto un rinforzo proprio per quella zona del campo. Chi era il prescelto?
Il mister era interessato a Lazzari, terzino in forza alla Spal.
Non fate i timidi, questo nome lo abbiamo sentito e risentito per mesi.
A qualcuno non andava giù il mancato blasone del calciatore, perché sembra che se sul curriculum non hai Real Madrid o United come esperienze pregresse, allora sei uno “scarparo”.
Non vi sta bene nemmeno Lazzari?
Allora tenetevi Marusic!
Più di questo non posso dirvi!
Ciò che mi affligge, è la telenovela in allegato.
Sarà un altro “Papu Gomez” che ci porteremo avanti minimo due annetti buoni?
Al contrario della parabola Atalanta-Lazio-Gomez, quando si susseguivano conferme e smentite a ritmi indiavolati, nonostante fosse lo stesso calciatore ad allontanare le voci supportato da Gasperini, i pennivendoli continuavano ad accostarlo alla Lazio e la gente ci sperava.
Speranza infranta solo a metà perché il prologo era cosa scontata, sì Inzaghi lo avrebbe voluto, ma se chiedi Inzaghi, vorrebbe anche Cristiano Ronaldo.
Stavolta però, il patron della Spal, Mattioli, si è lasciato andare ad una timida conferma alle colonne de Il Messaggero:
«Abbiamo fatto di tutto per trattenerlo, il prossimo anno sarà più difficile: sono arrivati gli interessamenti di società importanti. E’ giusto che faccia la sua carriera nel migliore dei modi».
Non è un segreto per nessuno l’interesse di Igli Tare nei confronti del calciatore e non è un segreto che, rispettando il budget lotitiano non possiamo permetterci Marcelo e non è un segreto soprattutto che Lazzari sarebbe utile come il pane visto il momento di carestia sulla fascia.
Il nome dell’esterno, circola intorno all’orbita biancoceleste dalla scorsa estate, ma l’intesa tra le parti non è mai stata raggiunta.
Anche il tecnico Leonardo Semplici ha voluto dire la sua verità alle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’:
«Non avrei mai pensato di ritrovarlo in ritiro, ero convinto che una delle grandi lo avrebbe acquistato. Forse non è partito perché era ‘solo’ un giocatore della Spal, ma adesso che è nel giro della Nazionale di Mancini sarà tutta un’altra storia, a giugno andrà certamente via».
Ora, non è stata menzionata in alcun modo la Lazio, Lazzari ultimamente è tornato di moda, ma non costruiamo i soliti castelli, semmai bilocali semi arredati con una bella vista panoramica.