E se non vendi la merce in esubero lasciata in magazzino, come pretendi di fare buon mercato a cattivo gioco?
Domanda che ci affligge da mezzo secolo o giù di lì.
Gennaio è più vicino di quanto si possa pensare e la dirigenza capitolina ha già alzato le antennine per trovare buone occasioni invernali.
Periodo di saldi e la Lazio va a caccia.
C’è però un cappello da fare ad ogni qualsivoglia discorso: punto primo all’ordine del giorno è sfoltire la rosa.
Il problema cruciale è sotto gli occhi di tutti e cioè gli ingaggi, troppo invadenti sul groppone biancoceleste, troppo esosi per squadre di “basso profilo”. Proprio per questo non si riescono a piazzare le giacenze di magazzino.
Tantissimi i calciatori che in estate sono stati messi in vendita e che non hanno trovato una collocazione.
Ci piace ogni tanto nominarli e chi dimentica è complice:
Il nuovo Cavani Perea, il tribolato Morrison, Forever Young Minala, il re dei cartellini Mauricio, Lombardi e Filippini.
Si aggiungerà alla lista anche Dusan Basta, il suo contratto è in scadenza a giugno, ma la Lazio proverà a piazzarlo proprio nella finestra di mercato di gennaio.
Lukaku tornerà, oh sì che tornerà, Dusy verrà così scansato dalla lista del campionato e diventerà un altro degli eterni astanti di Formello.
Fatti i nomi, abbiamo chiuso la parentesi degli assenti perpetui, ma dobbiamo aprirne un’altra e cioè quella dei “senza spazio”.
I due “capitan futuro” Cataldi e Murgia.
Con un mercato per lo più dedicato al centrocampo che ha visto l’arrivo di Berisha e Badelj, sicuramente più incisivi e navigati, i due romani hanno pagato dazio con la panchina.
The new bomber Alessandro Rossi.
Rivelazione nel ritiro di Auronzo, è sottomesso dalle gerarchie che parlano chiaro; Immobile, secondo in carica Caicedo e poi se avanza tempo….
I tre giovanissimi del vivaio biancoceleste sono stati rilegati in un antro oscuro della panchina.
Sbucherà fuori questo benedetto “spazietto” anche per loro?
O saranno costretti a guardarsi intorno a gennaio per macinare chilometri altrove?