C’era una volta un fallo su Icardi che regalò l’ultimo biglietto disponibile sul treno Champions League all’Inter. In mezzo scorre il fiume e ciò che è stato lo porta via il vento, letteralmente! C’era una volta e poi non c’è più.

E mentre aspettiamo di sapere se, come e quando si giocherà, aspettiamo che l’ottobrata capitolina dia il suo benestare, parliamo di “20 maggio e poi…”.

A che punto siamo?

Pochi mesi fa, la gang di Inzaghi aveva visto sfumare l’unico obiettivo del campionato all’ultima giornata.
Oggi lo ricordiamo con rabbia, ma è pur sempre passato.
Ciò che ci fece infuriare e cioè quel fallo commesso proprio da Stefan De Vrij, appartiene alla memoria ripulita da Francesco Acerbi.
20 maggio e poi c’è stato il mercato, nuovi arrivi, Correa, Berisha, Badelj, tutti e 3 pronti proprio contro l’Inter tra ballottaggi e piccoli dubbi.

L’olandese volante è volato a Milano, Caicedo è rinato, Alberto si è fatto moro, poi biondo, Pipe autore di un gol ai danni nerazzurri ha preso la cittadinanza londinese….

Ad inizio campionato però, la Lazio sembrava vittima del passato e di una ferita ancora aperta che portava la data 20 maggio.
La squadra aveva dato oramai il meglio ed ora dovevamo accontentarci?
No, la corazzata biancoceleste non aveva esaurito la benzina, era solamente in piena metamorfosi e da “pirotecnica” come la ricordavamo, è diventata “pratica”, nella praticità infatti risiede il vero cinismo.
Le vittorie son più brutte, ma son sempre vittorie.
I ragazzi di Inzaghi non perdono più la testa e sono diventati ponderati.

Il modulo?
Modulo vecchio non si cambia, ma gli interpreti sì.
Caro mio Lucianone che ti piace mozzicarti tra uomini, troverai al tuo cospetto una donna matura e non più un’adolescente.

E l’Inter?
“La sua qualificazione in Champions è stata solo una questione di c**o”.
Sarà così?
L’anno scorso la compagine nerazzurra aveva dimostrato grandissimi limiti tecnici, da quel 20 maggio anche per loro qualcosa è cambiata.
Non sarà certo L’anti-Juve, ah già perché dopo quel 20 maggio abbiamo assistito anche all’invasione dei “marziani” in Serie A, la gang di Lucianone però è oggi più consapevole.
Maturata come la Lazio, accantonata la ricerca dello spettacolo, colleziona vittorie “pratiche” ed il posto in classifica parla anche per loro.

E se Candreva andò a Milano per vincere, adesso in casa “Intel” vi è una intera colonia che parla laziale: è arrivato pure Balde.

De Vrij ci lasciò tra le lacrime, chissà che non pianga per un’altra sconfitta anche stavolta.

Andate tutti a Milano per vincere, ma non è che qui a Roma si sta poi tanto male, si mangia bene,chiedete a Leiva che ha di nuovo 23 anni o a Caicedo che ha cominciato a segnare!

Insomma, dal 20 maggio sia Lazio che Inter ne hanno fatta di strada.
Non più due che si giocano un posto in Champions League all’ultima giornata per rimediare ai passi falsi fatti in precedenza, ma due compagini maturate e consapevoli .
Per questo la sfida assume tutti i contorni del big match e non solo per la vendetta,o la rivalsa su Stefan De Vrij.

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