Non sarebbe dovuto succedere, eppure è successo: per una grande fetta di tifosi biancocelesti, Inzaghi è in discussione. Impensabile fino a poco tempo fa. Accusato di scelte tecniche sbagliate, il web esplode e pullula di dissenso.
Correa lo ha salvato da una figuraccia, ma questo non è bastato per non far insorgere alcuni supporters capitolini.
Mi piace, non mi piace?
Credo che a monte ci sia da fare un discorso più ampio, cioè che la gente laziale è satura e non lo è da domenica, bensì da Crotone l’anno scorso.
La mancata Champions League e poi le varie debacle contro le big.
Inzaghi è o non è un buon allenatore?
Anche in questo caso ci sarebbe a monte un discorso molto più ampio che prevede il budget lotitiano, Mourinho di qui non passa, allora la domanda sul successore diventa lecita.
Si potrebbe trovare di meglio dimenticandoci però i vari Simeone, Ancelotti e compagnia cantando?
La delusione per il pareggio contro un Milan martoriato resta, nonostante il gol di Correa abbia incendiato gli animi, il risultato portato a casa diventa il male minore.
I ragazzi di Gattuso hanno dimostrato lo stesso di saper fare squadra, caratteristica che la Lazio pare aver lasciato allo scorso campionato.
In più ci sono stati i cambi non appoggiati da tifosi e Lotito, Lukaku al posto di Milinkovic-Savic è sembrata una scelta dissennata, poi ci sono le titolarità col contagocce, quella di Correa sopra le altre ed i cambi tardivi.
Sul banco degli imputati più volte l’ostinazione del mister verso un modulo che porta soddisfazioni solamente contro quelle squadre posizionate in classifica dal sesto posto in giù, cosa non troppo collaudata a Sassuolo peraltro.
La Lazio non ha affondato il Milan ferito, porta a Formello un solo punto e tanti dubbi.
Ogni allenatore sarebbe bravo avendo a disposizione Ronaldo, Messi e via dicendo, l’inversione di tendenza deve iniziare dalla dirigenza, si deve intervenire sul mercato.
Questo penso cercando di rispondere alla domanda principale e cioè se Inzaghi sia o no un tecnico adatto per fare il benedetto salto di qualità.
Anche lui ha le sue colpe, dopotutto quando si perde o vince lo si fa tutti insieme, anche lui ha fatto qualche errore grossolano che sembra perpetrato ogni qualvolta ci si trovi davanti un avversario di pari o superiore livello .
Adesso però rinnegare il lavoro fatto dal tecnico piacentino, sarebbe solamente una presa di posizione impietosa. Nelle due stagioni precedenti, i biancocelesti hanno saputo offrire spettacolo e sorprendere tutti, soprattutto nel primo anno della sua panchina, con un piazzamento in classifica insperato ed una Supercoppa in bacheca.
Qual è dunque il difetto di Inzaghi?
La continuità.
Eh già, perché se ti aspetti i fuochi d’artificio, ti dovrai adattare invece ad un andamento che favorisce un volo a “mezz’aria”.
Due anni di fila al quinto posto sfiorando il quarto, adesso quarti con la consapevolezza di non poter sbagliare più per non scivolare al quinto.
La storia si ripete, è un ciclo che non è stato spezzato ma non è nemmeno così disprezzabile.
Credo sia assai più grave perdere punti contro il Chievo per una squadra che mira allo scudetto e fa la voce grossa, o scagliare dall’Udinese, o peggio ancora aver speso fior fior di milioni e ritrovarsi mezza rosa senza più avere ambizioni di chissà cosa.
Almeno il mercato biancoceleste è stato in linea con il quarto posto attuale, senza esborsi esosi che avremmo potuto maledire.
Se vogliamo trovare un altro difetto a Simone Inzaghi senza parlare troppo di mercato e rimanendo in tema allenatore, è la sua “ostinazione”.
Vive di un’idea, di un mantra/modulo e non è intenzionato a cambiarlo nonostante le pressioni esterne.
Fare di necessità virtù, non sembra la sua filosofia, il mister va avanti per la sua strada non accorgendosi che ogni tanto la Lazio è troppo prevedibile, o meglio, lo è diventata per l’assoluta mancanza di rivisitazioni nel suo gioco.
Accettare Inzaghi e volergli bene, significa accettarlo, accettare che il salto di qualità tanto atteso, forse è stato già fatto due anni fa. Significa vivere un campionato statico che potrebbe sorprenderti o farti rimanere attaccato all’abitudine.
Bisogna saper capire se amiamo, il tecnico o l’uomo laziale.
Bisogna capire soprattutto che esonerando Inzaghi si andrebbe incontro al caos, scommesse a lungo termine, i “saranno famosi”, perché, signori miei, col budget Lotitiano, Mourinho non passa a Formello!