L’erba del vicino è sempre più verde? Nel caos che si scatena di continuo per quel qualcosa che VAR come gli pare a favore della Roma, putiferio continuamente smosso dalla classe arbitrale, la Lazio ha un solo compito: guardare al suo orticello.
Vi dò una notizia: per noi la vita non è mai stata facile e mai lo sarà.
Sbirciare in casa delle altre, soprattutto allungare lo sguardo verso la sponda giallorossa del Tevere, è solamente un motivo in più per farci venire il fegato grosso.
Ripeto, la vita per noi non è mai stata facile e perché complicarsela ulteriormente?
La Lazio vive un momento delicato, rinascere dalle proprie ceneri è complicato, c’è la zona Champions League in ballo, un quarto posto da difendere e poi Napoli… Juventus…. Delusioni da mettere in conto ma che rimarrebbero lo stesso cocenti.
Perché quando cominci a crederci di nuovo, tanto è più amaro il boccone.
Non perdiamo tempo dietro il VAR, chiedendo all’ aria o ai muri di gomma, una risposta che non arriverà mai.
VAR come VAR.
Inutile disperdere energie dietro all’occhio tecnologico che si socchiude davanti a qualche spintone, o palloni che rimangono sospesi sulla linea. Oppure gol annullati al Frosinone per un fuorigioco molto poco “fuori” e che rimane solo un grande “mah” esclamato a pieni polmoni.
Reti di mano convalidate, sbracciate in area di rigore che, a quanto pare anche se a ragione, vengono sanzionati solo a Bastos.
Ma tranquilli, non conta nulla, nulla conta nulla.
Inutile, penso io, farsi venire il fegato grosso perché una delle dirette inseguitrici avrebbe dovuto forse pagare pegno e magari rallentare la corsa al quartiere alto della classifica.
Poi ti arrabbi, alzi la voce e ti accusano di voler fare del “vittimismo”, mentre chi ti accusa di questo non ha fatto altro per una vita per un sogno rubato, per chissà quale complotti contro di loro orditi dagli strapoteri del Nord.
Gli stessi che son 30 anni che vanno chiedendo giustizia per convalidare il gol di T……ma va beh, lasciamo stare. Il mio discorso non era rivolto a loro.
Il mio discorso è il medesimo: pensiamo ai c***i nostri che campiamo 100 anni e campiamo meglio, fidatevi!
Non pensate al rosso a Marusic, ai rigori dubbi… Fidatevi!
Ci sarebbero discorsi aggiuntivi da fare che esulano dal calcio stesso, ma non è la sede opportuna ed io non sono la persona più opportuna.
Allora mi chiedo: l’erba del vicino è sempre più verde?
VAR come VAR, mi rispondo con la consapevolezza che forse sì, l’erba del vicino è un poco più verde.