La Lazio allo stadio Olimpico di Roma ospita nella 21^ partita di campionato la prima della classe Juventus, i biancocelesti perdono per due reti ad una, il vantaggio dei romani è stato un autogol di Emre Can.
Le aquile devono fare a meno di Acerbi, leader della difesa,e Marusic squalificati, Luiz Felipe Ramos infortunato, Inzaghi schiera una linea difensiva di riparazione, Bastos, Wallace e Radu,torna il modulo di gioco 3/4/ fantasia, Luis Alberto a sostegno di Correa e Immobile.
I capitolini impongono dal primo minuto un ritmo indiavolato alla gara, squadra corta, spazi sigillati e tanti raddoppi nella zona del centrocampo bianconero.
Con una Lazio così straripante sono inevitabili azioni da gol ed occasioni a ripetizione.
La prima palla capita sui piedi di Correa che tira centralmente al termine di un’azione stupenda manovrata da Leiva, per poi passare da Immobile.
La seconda opportunità per il gol è di Luis Alberto, lo spagnolo ruba una palla in collaborazione con Correa ad Emre Can a limite dell’area di rigore, lascia partire un tiro violento che Szczęsny fatica non poco per parare questa traiettoria maligna.
È monologo biancoceleste la Juve è in affanno e non riesce mai a mettere il becco nell’area di rigore difesa da Strakosha.
AL 37^ minuto di gara Correa se ne va sulla fascia, prova una conclusione dal limite e la palla gli viene respinta dal muro juventino, sulla ribattuta entra in possesso della sfera Milinkovic che con una magia si gira in un fazzoletto di terreno, il genio serbo serve Parolo che si era inserito a meraviglia in area di rigore, Marco tira un bolide di sinistro dove il portiere della Juve compie un miracolo, sulla respinta Immobile spedisce fuori.
AL 42^ Wallace con un lancio lungo serve Immobile , Rugani la spizza maldestramente di testa servendo il bomber biancoceleste, Ciro ormai è solo davanti a Szczęsny, pallonetto tentato da Immobile, e quando sembrava tutto fatto per il gol Rugani spunta dal nulla e salva sulla linea.
Il primo temo finisce tra gli applausi scroscianti dei tifosi biancocelsti.
La seconda frazione di gara inizia con lo stesso copione, Lazio padrona del campo e Juve costretta a difendersi con affanno.
Ad inizio ripresa subito occasione per Luis Alberto che con il sinistro lambisce il palo, capitolini che crescono come una marea.
Al 13^ del secondo tempo corner battuto da Luis Alberto, palla nella mischia ed Emre Can infila il suo portiere dopo una leggera spizzata di Parolo, un gol frutto di una lavoro costante e certosino, vantaggio meritato.
Ancora Lazio che al 18^ getta alle ortiche il gol del raddoppio, Correa vede un corridoio per una palla speciale ad Immobile, Ciro entra in area e si divora quello che per lui doveva essere un gol facile facile, spedendo alta una palla solo da spingere in rete.
I biancocelesti cominciano a cedere metri, la forza sulle gambe non può essere come quella che è stata per un tempo e mezzo, ed in più Allegri mette mani alla sua infinita rosa mandando in campo prima Bernardeschi al posto di Matuidì e poi Cancelo a sostituire Dugloas Costa.
Al 28^, ovvero al primo affondo della Juve, i bianconeri trovano il gol, Bernardeschi va via con bravura a Bastos sulla sinistra e serve Dybala al centro dell’area di rigore lasciato libero dalle marcature preventive, tiro dell’argentino e respinta di Strakosha, la palla raggiunge il nuovo entrato Cancelo che indisturbato pareggia i conti.
La Juve ribalta la gara su rigore assegnato all’ 88^ minuto per una spinta leggera in area di rigore di Lulic a Cancelo, Ronaldo dopo una partita da spettatore si prende anche il merito del gol vittoria per la sua squadra.
La partita termina comunque tra gli applausi della gente laziale, quella gente che ha preso freddo, acqua e vento ma ci ha messo la faccia, e che a fine gara ha riconosciuto la grande prestazione della squadra.
Una Lazio commovente, a tratti inarrestabile, andava a spezzare il gioco della Juve in ogni settore del campo con raddoppi e triplicazioni di uomini, giocate di qualità continue dei suoi tenori, Milinkovic è di un altro pianeta e Correa dimostra di non poter saltare nemmeno un minuto in questa squadra.
Ottima la prova difensiva di Bastos e Wallace, Leiva è giocatore mondiale, Lulic quando ha finito la birra non ha avuto un cambio consono al suo livello e con due amnesie ha di fatto consegnato la vittoria alla Juve.
La Juve è indubbiamente la squadra più forte del torneo, anche se questa sera non sembrava, ma Allegri ha una panchina da leccarsi i baffi, mentre la Lazio ha bisogno come il pane di innesti freschi e di qualità, quegli acquisti che inneggiava a gran voce la curva nord con un coro non offensivo ma molto chiaro: “Lotito caccia li sordi”.
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI !
PAURA MAI, AVANTI LAZIO!