Non è bastato il piglio, quasi 70 minuti di dominio, o i tiri in porta, l’Olimpico ha sentenziato lo stesso la Lazio.

Una partita che porta con sè strascichi infiniti. Sviste arbitrali, vere o presunte, c’era o no il rigore?

90 minuti, un migliore ed un peggiore in campo. È sempre così, c’è chi fa bene bene e chi male male.

Non trovo nemmeno le parole per descrivere Lucas Leiva, il brasiliano atipico c’è, giganteggia, se la scoatta, fa la voce grossa. Chiude tutto.

È semplicemente Leiva, il re, l’inossidabile, l’uomo che “blocca la Juve“.
Domenica sera ha schiaffato in faccia ai maligni, che parlavano di un suo calo, la verità per quella che è: grandezza!
Il giorno dopo la partita sul web non si fa che parlare di lui oltre la performance giusta, anzi, perfetta.

Il labiale di Lucas Leiva, che allontanandosi dall’arbitro si lascia sfuggire la frase
«È sempre così», ribadendo poi il concetto a Chiellini: «Con voi è sempre così» .

Tra quelli che hanno fornito una prova al top, troviamo anche Joaquin Correa e Milinkovic-Savic, tecnica, corsa e polmoni.

E se di corsa parliamo, allora non si può non assegnare la menzione speciale a Marco Parolo.

Tanta roba sulla fascia, tutto ciò che Marusic non ha mai dato, perché il centrocampista di Gallarate, poco carisma e tanta legna, ha un pregio: lo spirito di sopravvivenza alla Bear Grylls.

Poi c’è la difesa, argomento che poteva essere scottante e miracolosamente non lo è.

Uh, guarda Bastos, non ha fatto nulla di nefasto, per lui è davvero tantissimo e possiamo congelarlo con un generoso 7 in pagella.

Wallace invece divide in due le opinioni, se non fosse stato per il penalty a fine match, forse avremmo parlato di Fortuna, forse il microscopio sarebbe stato su di lui, o forse no, ai posteri l’ardua sentenza.

Ciro Immobile non si è esibito nel suo miglior repertorio, tanti tiri, nessuna precisione, troppo Szczęsny, Szczęsny ovunque.

Ma una cosa tutti si sono chiesti da domenica: “a capita’, ma che c***o hai fatto?“.

E forse glielo chiederei anche io, nonostante gli occhi foderati di prosciutto DOP di Parma, glielo chiederei senza però puntare il dito.

Perché il calcio è spietato, perché il calcio non perdona nessuno, non considera mai che, quando il piedino raffinato floppa e lo abbiamo visto floppare parecchie volte quest’anno, in campo rimane il cuore degli ultimi eroi.

Parlo con il romantico ritmo di una tifosa emotiva, che vuole bene ai calciatori come fossero amici, o li prende in antipatia con la stessa veemenza.

Perché capita’?

Perché nel calcio si sbaglia, perché un rigore davanti a Sorrentino lo ha toppato anche Cristiano Ronaldo, ma nel calcio quelli che non nascono campioni, si perdonano con difficoltà.

Perché se di mestiere fai quello di fatica e non il nome blasonato, il dito si punta più in fretta.

E in faccia ai maligni e ai superbi il mio nome scintillerà“… A buon intenditor…

Lasciando nel solito cassetto che chiudiamo ogni domenica le impressioni e le delusioni, la Lazio deve giocarsi il tutto per tutto, pochi punti dividono dal quarto posto in una specie di campionato 2.0 .
Sguardo all’Inter in Coppa Italia, poi il Frosinone e qualche possibilità in più per racimolare terreno.

Lo facciamo piatto pieno?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *