E ci risiamo, che noia, che barba, ma prima o poi bisognava incontrarla e con una Coppa in mezzo: Italia o Champions che sia, o meglio, Champions magari, piazzamento in zona Champions.
Oggi parliamo del trofeo nostrano e dei quarti di finale.
Spalletti, che gli piace mozzicarsi tra uomini, affronterà di nuovo Inzaghi.
Dopo aver scippato alla biglietteria l’ultimo tagliando per il treno che portava dritti dritti all’Europa VIP di Messi & Co. e dopo averci schiaffato 3 gol all’Olimpico pochi mesi fa, si spinge il tasto RESET e si ricomincia da capo.
Anno nuovo, vita nuova, Coppa nuova.
Si ricomincia da capo con il caro Candreva che si diceva avrebbe fatto di tutto pur di tornare tra le fila biancocelesti visto il fallimento a Milano, stellare fallimento, dichiarare apertamente di non temere la Lazio.
Candy, ogni squadra dove tu non giochi diventa “temibile’.
L’Inter, dapprima gemellata, adesso è forse la compagine che più istiga alla competizione, quasi più dei cugini mai voluti.
Galeotto fu il 20 maggio, galeotto l’accordo segreto tra la dirigenza lombarda e Stefan De Vrij, galeotto il comportamento di Ausilio che sbandierò ai quattro venti l’arcano mistero poco prima del “big match”.
Ma sopra ogni cosa, galeotto fu il fallo da rigore che commise proprio l’olandese regalando alla sua futura squadra l’accesso in Champions League.
Tutto questo basta per essere inc*****i?
No, perché se non bastasse che altro devono fare?
Luciano Spalletti deve rubarvi il parcheggio sotto casa?
UN PASSATO IN SOSPESO
A rendere la sfida più suggestiva, è la ricerca del riscatto, quel voler passare davanti i tuoi ex col dito medio spianato.
Di ex ce ne sono tanti, Candreva è un ectoplasms, De Vrij ancora ribolle e Keita, beh, Keita si è fatto anche male.
Nascondete Neto, visto mai che Ausilio porta un contrattino prêt-à-porter!
L’Inter si sa, ha l’occhio puntato continuamente su Formello, nascondete anche Milinkovic in un bunker, Ausilio esce con gli accordi in tasca e nemmeno li accartoccia.
Tanta carne sul fuoco insomma, senza dimenticare il passato giallorosso di mister Spalletti.
Ogni tanto Lucianone ha dato qualche bella mazzata alla sua ex, ma una volta romanista, lo rimani per sempre, almeno per noi laziali.
PS, Lucianone sorry, “ma a noi piace mozzicarci”!
Ad accompagnare la febbricitante attesa per il match, non poteva mancare la “profezia” del Ninja.
«Abbiamo l’opportunità di riscattarci subito in Coppa Italia, lavorando nel modo corretto potremo toglierci delle soddisfazioni. E’ un trofeo a cui teniamo».
Radja perde il pelo, ma non il vizio! Se perdesse qualche tatuaggio non sarebbe grave.
Questo è abbastanza per tirare fuori la garra stellare?
Ehi, dico a voi: le maglie bagnate di sangue e di sudore!