La 22^ giornata di campionato finisce con una vittoria di misura della Lazio, i biancocelesti battono con un gol di Caicedo i canarini ciociari del Frosinone.
Formazione ridisegnata rispetto alle ultime due uscite da Inzaghi, fuori MIlinkovic per squalifica, e ritorno al modulo di gioco 3/5/2, Caicedo e Immobile coppia d’attacco, Badelj ad impostare la manovra al centrocampo, Durmisi preferito a Luli sulla corsia sinistra.
L’ostacolo di oggi è uno solo, la motivazione, dopo aver affrontato il gotha del calcio italiano, andare a giocare nella profonda provincia laziale non è mai facile, ed il rischio di sottovalutare la partita è dietro l’angolo.
Le ostilità hanno inizio con un ritmo blando, poco spettacolo ed occasioni per le due compagini che si affrontano con il freno a mano tirato.
La Lazio ha il possesso del pallone, al 4^ Caicedo ha un buon guizzo ma il suo tiro è centrale e facile preda di Sportiello.
Al 14^ la risposta dei ciociari, Pinamonti gira una palla verso la porta in posizione pericolosissima, ma per fortuna la spedisce alle stelle.
I biancocelesti giocano in maniera farraginosa e con poche idee, la qualità latita nella zona centrale del campo.
Al 24^ brivido quando viene concesso un rigore inspiegabile per un contrasto in area tra Bastos e Ciano, l’arbitro Fabbri dopo aver consultato il Var si rende conto di aver preso una topica e torna sui suoi passi annullando il rigore.
Al 36^ la prima squadra della capitale sblocca il match, ottima imbucata di Luis Alberto per Caicedo, il panterone lascia partire un sinistro terrificante che si va ad infilare sotto la traversa della porta del Frosinone.
Finisce il primo tempo senza altre occasioni rilevanti dopo un minuto di recupero.
Il secondo tempo ricomincia con un doppio cambio quasi immediato, fuori Caicedo (ammonito) e Badelj, dentro Berisha e Leva, poco dopo un cambio forzato, Luis Alberto costretto ad abbandonare il campo per un fastidio muscolare, al suo posto a sorpresa Lulic.
Sul campo si legge quasi un 4/5/1 disegnato da Inzaghi, forse un reflusso di stampo Eriksson.
La squadra biancoceleste nonostante la densità proposta al centrocampo soffre diverse opportunità create dal Frosinone, tutte allo stesso modo: lancio dalle fasce che puntualmente la difesa fatica a chiudere sbagliando tempi e chiusure.
Da annotare la palla divorata da Pinamonti che a tu per tu con Strakosha spara alto, e il tiro di Trotta lasciato libero ti tirare in area da solo, per fortuna Thomas c’è e la para.
L’arbitro fischia la fine e un grande sospiro di sollievo arriva dalla parte di tutti sulla panchina delle aquile.
Era impensabile vedere una squadra brillante dopo la battaglia di giovedì contro l’Inter, questa è una sicura attenuante ma ci sono anche dei punti neri da discutere e da rivedere.
Badelj non tiene il passo nemmeno del centrocampo del Frosinone, è disordinato e fuori contesto, Berisha entra senza un piglio emotivo, senza un mordente e non offre il supporto sperato da Inzaghi.
Dal punto di vista fisico un tracollo ,che mi aspettavo, da Immobile, il bomber era inevitabile che nel secondo tempo non fosse pervenuto e terminasse la gara sulle gambe, Lulic entra già stanco , un vero declino atletico per più della metà dei giocatori messi in campo.
Abbiamo preso 3 punti, brutti sporchi e cattivi in un contesto apparentemente facile, in altre occasioni queste gare non si sarebbero mai vinte, è probabile che il vento è cambiato.
FORZA LAZIO SEMPRE, SOLI CONTRO TUTTI
PAURA MAI, AVANTI LAZIO!