Torniamo all’Europa League, all’Olimpico semivuoto al tiki taka degli spagnoli, ai “caduti sul campo di battaglia“, alle sostituzioni che non esistevano e che ci hanno fatto andare giovedì come carne da macello.

Eh sì, perché come vogliate raccontarla, questa è la dura verità. 
Il momento era quello di calmare gli animi dei tifosi, farli riappacificare tra loro e tentare di sopire la contestazione che, seppur mai del tutto sparita, aveva abbassato i toni.

Invece il signor Igli Tare, cosa fa?
Accusa apertamente i suoi tifosi;

Pensavo di aver visto qualcosa di molto brutto contro l’Eintracht Francoforte, quando sugli spalti eravamo in minoranza a casa nostra. Questa volta però è andata ancora peggio: Roma è una piazza esigente, i tifosi sono fondamentali per noi. Questa squadra merita una presenza maggiore. Voglio ringraziare chi c’è, però mi sarei aspettato una tifoseria capace di indossare i panni del dodicesimo in campo

Io pensavo di avere visto qualcosa di molto brutto con l’arrivo di Kakuta, Postiga, il rinnovo a Patric, l’assenteismo sul mercato… la copertina corta!

Polemica? No, sincerità.
In un ambiente così instabile non si possono accendere le polveri, tutto fuorché una mossa azzeccata.
Una provocazione che genera il solo effetto dell’allontanamento, una ferita che sembra destinata a non guarire mai.

Invece di muovere accuse, forse si dovrebbe fare un esame di coscienza generale e chiedersi dove tutto ha avuto inizio.

EPIC FAIL

Giovedì sera non è stato per nulla bello, una sconfitta non troppo netta sul tabellone, ma nel morale.

Usciremo dall’Europa League?
Salisburgo insegna che le sorti si possono invertire, ah, quanto ci manca adesso il Salisburgo!

Le parole di Tare sono state un voler ignorare l’elefante nella stanza, un voler giustificare l’ingiustificabile perché senza Ciro e Milinkovic-Savic, la Lazio è crollata e di due soli elementi stiamo parlando.

Parole, voli pindarici, Champions League, una lezione che si sarebbe dovuta imparare il 20 maggio 2018, una sconfitta dalla quale si doveva fare tesoro.

La colpa non è dei tifosi, perché quegli stessi tifosi che sono stati accusati di assenteismo, sono gli stessi che erano presenti in piazza, che hanno implorato a gran voce la dirigenza di cambiare rotta.

E non parliamo solo di momento sfortunato, ma dell’incapacità e del menefreghismo, visti durante il calciomercato di riparazione chiuso appena due settimane fa.

Il dodicesimo uomo in campo tanto bacchettato dal signor Igli Tare, è lo stesso preso a schiaffi da ben 14 anni.

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