L’unica Nazionale è quella biancazzurra, ma adesso tocca agli Azzurri senza il bianco e visto l’infausto epilogo che portò all’assenza dal Mondiale di Russia 2018, ci appaiono oramai solo come fastidiose soste del campionato.
Eppur ci sono e le seguiamo con la stessa passione, perché almeno ci sembrerà di essere meno orfani di Serie A.
Tanti gli aquilotti che hanno lasciato Roma, tra questi Ciro che cerca un riscatto alle tante critiche ricevute durante la sua militanza tra le fila del CT Mancini.
La Lazio non è Immobile-dipendente e lo aveva già dimostrato prima di domenica, ma non è un segreto che il centravanti di Torre Annunziata è comunque il bello ed il brutto della squadra.
Lo è per un buon 40%. Non è una “dipendenza” lo ribadisco, rimane però il giocatore più determinante per le sorti di una qualsivoglia gara.
Dopotutto essendo l’assoluto protagonista del reparto offensivo, è normale che in ogni azione indirizzata in area, i compagni confidino in lui.
C’aveva abituati a grandi numeri, la Lazio era arrivata ad un passo dalla Champions League soprattutto grazie alle sue reti, quest’anno lo score è nettamente calato ed ecco che il mio discorso diventa veritiero: è Immobile il motore dell’attacco biancoceleste.
La pausa per le Nazionali lo porterà via da Roma in questi giorni, Finlandia e Liechtenstein per centrare la qualificazione nel prossimo Europeo e la storia si ripete, anche Mancini ha bisogno di ritrovare il Ciro che fu.
Dopo la convocazione, il calciatore della Lazio ha voluto esprimere la sua felicità sui social:
“Forza Azzurri”.
Qualcuno disse che non è un giocatore di profilo internazionale, che recentemente con l’Italia era stato un brutto flop, ma adesso è arrivato il momento di zittire gli scettici e tornare a brillare.