La maglia della Nazionale bisogna meritarla, oltre il nome che è roba effimera, un calciatore deve sudarsi la convocazione. Questo sarebbe un discorso che fila e fonde, peccato perché tante volte non è così. Di mezzo il dato anagrafico sulla carta d’identità, o una piccola ingiusta esclusione.
Come è facile evincere dal mio prologo, andrò a parlare di casi “Lazionalpopolari” che hanno riempito queste ultime giornate.
Sei i biancocelesti richiamati dalla propria Patria, ma nello specifico ce ne sono 3: uno che ha detto “no”, uno che non è riuscito a partire in tempo ed uno che, ahinoi, avrebbe meritato ma il suo telefono non ha squillato.
Luiz Felipe, Thomas Strakosha e Francesco Acerbi.
Roba di cuore
Iniziamo proprio dall’ italo-brasiliano e da una scelta fatta col cuore che, seppur apprezzata dal mondo “tifoso” e dal connazionale Leiva, non è stata gradita dalla Lazio e dalla Federcalcio. Non sono state giornate serene infatti per Luiz Felipe, la convocazione da parte di Di Biagio, il suo rifiuto e le spiegazioni.
Nel mondo sono molti i calciatori dal doppio passaporto che scelgono di giocare con una maglia piuttosto che con l’altra per una questione sentimentale. Questo ha fatto proprio il Ramos da Formello, voler aspettare una convocazione dal Brasile.
Secondo il Corriere dello Sport, il sogno del giocatore biancoceleste potrebbe non tardare troppo ad avverarsi perché, dietro il suo “no” a Di Biagio, ci sarebbe a monte una promessa della Confederacao brasileira de futbol.
Promessa al classe ’97 della convocazione con il Brasile U23 che a gennaio tenterà di ottenere la qualificazione per le Olimpiadi di Tokyo 2020. La Nazionale è roba di cuore e Luiz Felipe ha seguito il suo!
“Panucci ho perso l’aereo”
Un altro caso “lazionalpopolare” che ha fatto scalpore, è quello riguardante Thomas Strakosha. La decisione di Panucci, Ct Albania, di escludere il portiere biancoceleste per le prossime due amichevoli, ha destato sgomento. Ma cosa è successo?
I fatti sono oramai noti alla cronaca calcistica. Dopo aver disputato domenica la gara contro il Parma, Thomas è rimasto imbottigliato nel traffico tipicamente capitolino e non è riuscito ad arrivare a Fiumicino in tempo per prendere l’aereo. Panucci evidentemente non ha mai guidato per Roma e non ha mai provato ad abbandonare l’Olimpico dopo una partita delle 15:00. Seppur sia stato contattato in tempo, almeno la telefonata non è arrivata in ritardo, ha deciso lo stesso di non concedere una deroga a Thomas e lo ha escluso dalla lista dei convocati per motivi disciplinari. Un inatteso ‘regalo’ per il suo 24° compleanno.
Il padre/agente di Strakosha, ha così commentato la decisione:
“Mi trovo in difficoltà a parlare di questa vicenda. In ogni caso, l’interesse della nazionale è prioritario. Quindi, nonostante sia il padre e il manager di Thomas, rispetto la decisione del Ct”.
Sarà per la prossima volta, perché è sicuro che ci sarà una prossima volta!
Ingiustamente fuori
Due “strani casi”, una scelta voluta ed una “causa di forza maggiore”, fatto sta che Luiz Felipe e Thomas Strakosha resteranno a Roma. Insieme a loro però, c’è un calciatore biancoceleste che avrebbe meritato una telefonata da parte della propria Nazionale più di tutti gli altri.
Francesco Acerbi anche rimane a Formello, Mancini fa orecchie da mercante e si dimentica di lui.
Una delusione cocente per il nostro Re Leone, le battaglie in campo, la solidità garantita ed il piglio da vero combattente, non sono stati ritenuti requisiti sufficienti per ricevere una telefonata dall’ Italia.
Cosa serve allora? Domanda a cui io di certo non posso rispondere, di mestiere non faccio il Ct, ma aver snobbato Acerbi, continua lo stesso a sembrarmi un’ingiustizia.
Soprattutto perché il difensore biancoceleste era rientrato nel “giro” della Nazionale appena a novembre. Oltre il danno la beffa, sì, perché vista la sua ultima frequentazione con la maglia Azzurra, in lui era viva la speranza. Mancini però ha fatto altre scelte e Francesco Acerbi resterà a far compagnia a Luiz Felipe e Strakosha.
Si può consolare con gli affetti a lui più cari, la famiglia e gli amici sì, ma anche i tifosi laziali!