Lo sò, lo sò cosa state tutti pensando.

Cosa c’entrano le parole ‘bidoni’ e ‘Lotito’ nella stessa frase? No, direi più perché solo 5.
Effettivamente la lista sarebbe decisamente più lunga di così, ma ho deciso di stilare una mia particolarissima classifica tenendo in considerazione le mie aspettative, il loro rendimento, il loro proseguo di carriera, la loro utilità nella Lazio.

Partiamo dunque in ordine inverso, dal meno bidone al quello più grande!

5. Gael Kakuta
Perchè in quint’ultima posizione proprio lui? Arrivato in un momento di disperato bisogno, il nuovo Hernanes con un passato al Chelsea, si presentò con un video di lui al Vitesse che sparava un tiro direttamente nel Mar Baltico. Pochissime presenze con la Lazio, ma ricordo nitidamente un tiro assurdo da centrocampo che scatenò le ire del bel Guido De Angelis in telecronaca Mediaset.

4. Moritz Leitner
Centrocampista superdotato proveniente dal Borussia Dortmund, una promessa tedesca destinata a manifestarsi in tutta la sua magnificenza, bisognava avere solo un po di fiducia e di pazienza con lui. Sfortunatamente mancarono sia l’una che l’altra: 2 presenze di cui sfido chiunque a ricordarsi, e l’esilio dopo 6 mesi in terra natia. Ancora oggi tuttavia non leggo titoli di giornale col suo nome: dopotutto non è stato poi così sbagliato mandarlo via.

3. Emiliano Alfaro
Penso che molti di voi lo avrebbero voluto vedere al primo posto, eppure io non sono mai riuscito ad avercela con questo bellissimo ragazzo dalla carriera stratosferica, ciuffetto biondo e strana somiglianza con Dusan Basta, sinistro micidiale. Se ne ricordano benissimo le poche avversarie italiane che lo hanno affrontato, mai più capito qualcuno dotato di così bassa statura, pochezza tecnica, scoordinazione leggendaria. Dopo la Lazio finì in medio oriente, poi Tailandia, e ancora oggi è una leggenda del calcio indiano. Buon per noi.

2. Diego Novaretti
Tra lui e Gentiletti ci si rischia spesso di confondere, ma almeno in campo si sono dimostrati molto diversi. Arrivato con la certezza di essere un pilastro del calcio Messicano, si è rivelato essere più triste del coyote Willie che insegue Beep Beep. Una figuraccia dietro l’altra che strapparono (noi dissentiamo per l’amor di Dio) un insulto dietro l’altro, probabilmente il più insultato dell’intera era Lotito, difficile stabilirlo (quasi quasi potrei pensare ad una nuova classifica…) . Se ne andò via in lacrime e psicosi mentali, nei suoi sogni l’uomo cattivo non è nero, ma bianco azzurro.

1. Helder Postiga
Fallito il tentativo Cissè, fallito il tentativo Saha, da scartare l’improbabile recupero di Ederson e Mourad Meghni, ci buttammo a capofitto dall’attaccante di esperienza e caratura internazionale che di lì a 6 mesi avrebbe giocato da titolare i mondiali con la maglia del Portogallo. Solo 5 le sue presenze, una serie infinita di infortuni. Io personalmente me lo ricordo tuttavia per una lentezza che non avevo mai visto in vita mia (solo anni dopo la ritrovai in Ederson, ancora lui). Quando andò al Mondiale, l’allora presidente della federazione calcio portoghese disse che non si capacitava della sua convocazione. Io non mi capacito del suo acquisto.

Special Guest: Gonzalo Barreto.
Potevo metterlo in lista, ma ho intenzione di parlare di questo ragazzo in modo più approfondito. Stay Tuned!

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