Break della Lazio, Correa imposta l’azione di ripartenza e scarica il gioco su Milinkovic, il sergente serve sulla corsa Romulo che s’invola sulla corsia destra , lì dove a fare guardia c’è Asamoah, non proprio l’ultimo arrivato, cross dell’oriundo Italo-brasiliano pennellato che raggiunge il mago di Siviglia Luis Alberto, lo spagnolo con tocco di palla liftato mette a terra il pallone con il destro , con una finta disorienta D’Ambrosio, e sempre con il piede forte indirizza una pallone teso e preciso a scendere sul secondo palo dove irrompe Milinkovic in terzo tempo, da cestista di testa infila Handanovic per il gol del vantaggio.

E’ con questa meraviglia del calcio moderno che la Lazio batte l’Inter in quel di Milano, riprendendosi in parte quello che lo scorso anno gli era stato tolto proprio dalla squadra del biscione, in quell’ultima nefasta gara di campionato.

Una Lazio in salute e concentrata che ha imparato a rapportarsi con le “corazzate” del nostro campionato.
Un cambio di vedute che rende il gruppo diverso
nell’ approccio alle gare importanti, in maniera più sfrontata rispetto all’eccesso di zelo del periodo invernale.
Un lavoro oltre che tecnico, psicologico oserei dire, un cambio di rotta evidente che giova alla squadra di mister Inzaghi in termini di tenuta atletica e di personalità interpretativa della gara.

Dopo l’uscita dall’Europa League, i biancocelesti come d’incanto hanno ritrovato una condizione fisica straripante.
Di questo ne va dato merito al professor Ripert, anche se il prof. , ha sempre sostenuto che i numeri del lavoro svolto anche in periodi di tenuta fisica quantomeno discutibile, siano stati sempre in linea con il periodo dell’anno precedente.

La vera svolta sta nel fatto che 3 tra i giocatori più forti del campionato italiano, anzi più forti d’Europa, ovvero Leiva, Milinkovic e Luis Alberto, siano tornati sui loro standard naturali, aumentando esponenzialmente la qualità delle giocate e le modalità di organizzazione delle due fasi di gioco, offensiva e difensiva.
Una partita , quella di Milano dove non ci sono stati dubbi, la Lazio ha giocato nettamente meglio battendo con un gol di scarto, ma solo per merito di Handanovic, una compagine in salute, e di livello qualitativo molto elevato.

Il palleggio sulla mediana dei biancocelesti ha dei connotati molto ben delineati, ma di difficile lettura per gli avversari, uno spostamento di palla con tale rapidità e precisione, è quasi impossibile da intercettare, per tanto il centrocampo capitolino riesce sempre in 3 movimenti in verticale a trovare le fasce per poi sfruttare la folta presenza in area di rigore.

Il fulcro del sostegno tattico della prima squadra della capitale è senza dubbio Lucas Leiva, un giocatore di caratura mondiale che si mette al servizio fisico, tecnico e mentale dei suoi compagni, che lo riconoscono leader assoluto e riceve un adeguato aiuto dai mediani in fase di copertura, non lasciando mai scoperta la trequarti difensiva, coprendo ogni pertugio possibile per gli inserimenti senza palla degli avversari.

Una squadra che ad ora può essere battuta solo dai propri errori, defezioni che io personalmente stento a credere si possano verificare , le aquile ormai hanno un reparto difensivo d’acciaio, con giocatori che dominano gli attacchi avversari con semplicità e concentrazione.
Acerbi non è l’unico baluardo della difesa biancoceleste, Bastos, Patric, Luiz Felipe Ramos, tutti giocatori che sbocciano definitivamente diventando di livello europeo.

Non possiamo, e non dobbiamo abbassare la guardia, non solo per uno scopo di classifica, ora si gioca per dimostrare a tutti coloro che hanno dato per sepolta la Lazio troppo presto, forse me compreso, che questa squadra è senza dubbio quella che merita di più di tutti di andare in Champions, Spal avvertita.

FORZA LAZIO SEMPRE,  SOLI CONTRO TUTTI

PAURA MAI, AVANTI LAZIO!!

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