Siamo arrivati al punto cruciale, la Lazio è chiamata a giocare SEMPRE, ogni partita davvero come fosse una finale e non per modo di dire. In o Out, un passo falso e si rischia di non perdere solo un quarto posto, ma molto altro.

Perché i modi di dire, le teorie “complottiste”, noi le lasciamo agli altri e che sia il campo a parlare.

Udinese, Chievo, Sampdoria, Atalanta, Cagliari, Bologna e Torino.

Ecco in ordine di apparizione le avversarie. Temibili i bergamaschi, forse i genovesi, ma soprattutto l’ultima giornata contro i ragazzi di Mazzarri, anche loro lanciati verso l’Europa.

Pericolose anche quelle squadre invischiate in zona retrocessione che scendono in campo col coltello tra i denti.

Per fare un bilancio definitivo ci sarà tempo, come ci sarà tempo per ammettere con sincerità cosa ci siamo meritati e cosa no.

Prima di goderci l’uovo di Pasqua, lecito ad ogni età, c’è una sfida col potere di togliere l’asterisco e guardare finalmente la classifica.I friulani saranno l’ennesimo banco di prova concesso dai tifosi ad una squadra che aveva cuore da vendere ma,  in questa stagione, ha smarrito qui e lì tra scivoloni, pareggiotti, sconfitte amare.

Soffrire fino all’ultima giornata è nel nostro DNA e lo abbiamo dimostrato anche l’anno scorso buttando via la chance a Crotone, perché si sa, la vita facile non ci piace.

Non esistono grandi o piccoli squadre, ma grandi o piccole partite, detto ciò, l’Udinese non è quella che si definisce una “big” ed è il pass per continuare a crederci.

Difficile strappare un posto sul treno che va in Champions League, quanto meno però Inzaghi è chiamato a provarci. A mandare un segnale forte ai propri tifosi, una reazione al periodo nero.

Invertire il trend e permetterci il lusso di poter sognare almeno.

Non c’è in ballo solamente la Champions, ma anche l’Europa League che non dev’essere snobbata, al momento è infatti in bilico anche questo traguardo.I ragazzi in campo dovrebbero ricordare di indossare gli attributi quadrati sotto la divisa biancoceleste.

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