Francesco Acerbi è entrato nel cuore dei tifosi biancocelesti ed è tra i più amati. dal suo arrivo fino ad oggi,  Il difensore si è raccontato nel corso di un’intervista rilasciata al programma ‘I Signori del Calcio’ su Sky Sport. 

Ecco un estratto della lunghissima intervista:

«Roma era Roma, una città bellissima. Poi ti chiama la Lazio, una società importante con tifosi eccezionali. Non potevo dire di no, avevo voglia di cambiare. Mister Inzaghi è quello che mi ha voluto fortemente, gli avevo promesso di venire già alla prima chiamata dopo il campionato e così è stato. È stato importante e lo rispetto molto. Ho una grande responsabilità a sostituire de Vrij. Quando arrivi in una piazza e sai che hai dato tutto dopo la malattia, sai che darai tutto dentro e fuori dal campo perché hai un obiettivo però è difficile andare male. Poi certo sta anche alla tua voglia.

I miei compagni hanno grandissima qualità, per me sono i più forti di tutti. Sanno giocare a pallone, hanno qualità nel fraseggio, sanno come mandarti in porta. Milinkovic, Luis Alberto, Correa, Immobile, ce ne sono tanti. Ma sottolineo, qualità da grandissima squadra, da club top. Abbiamo dei momenti più o meno positivi, a volte manco quel salto per alzare l’asticella ed è un peccato perchè abbiamo una forza enorme. Però è bello stare qui, perchè si gioca veramente a pallone».

OBIETTIVI

 «Alla fine dell’anno arrivano i conti, se sei sesto meritavi questo posto. Questa squadra è da Champions League, l’ha dimostrato. Dobbiamo pensare positivo e dare qualcosa in più, anche se sei stanco e hai giocato tanto. Ora è il momento decisivo, abbiamo la possibilità di andare in Champions e vincere la finale di Coppa Italia. Si vince con la testa, perchè le forze vanno gestite. Noi faremo un grande finale di stagione, ne sono sicuro»

VALORI

 «In questo momento della mia vita sono un uomo equilibrato che sa cosa vuole, sa che vuole giocare a calcio e fare bene. Come giocatore cerco sempre di non accontentarmi mai, dare sempre il massimo in campo e fuori dal campo. Voglio tornare a casa soddisfatto, ci sono periodi negativi o positivi: l’importante è camminare sempre a testa alta. Fino a che non raggiungi i tuoi obiettivi, hai sempre la fissa di fare il meglio possibile.  La mia forza è sempre stata quella di rimanere con i piedi per terra, essere umile e lavorare. Quando smetterò di giocare mi piacerebbe essere ricordato come uomo, come persona. Questa è la cosa che mi preme di più. Perché il calciatore sparisce, l’uomo rimane».

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