Ventiquattro ore ancora, o poco più, ai novanta minuti più importanti della stagione. La prova generale si è svolta in campionato alla Sardegna Arena, l’Europa League è ancora in ballo ma, portando a cassa la gara di domani, allora si potrebbe tranquillamente aprire l’ombrellone senza chiedere più nulla al campionato.
Non si può paragonare il Cagliari, una squadra invischiata nella zona retrocessione, con una invece lanciata in Champions League come l’Atalanta, però il fattore “umori” ha sempre la sua rilevanza. Ben peggiore infatti, sarebbe stato presentarsi all’appuntamento dell’anno con alle spalle una sconfitta.
“Non si può immaginare la Lazio senza l’Europa…” sbraita Igli Tare, forse avrebbe dovuto pensarci l’estate scorsa, quel che è fatto è fatto e non bisogna mollare.
Lo snodo passava per Cagliari, ampio il turnover applicato da Inzaghi, dalla porta all’attacco. Dalla Sardegna Arena mi sono portata dietro:
Devo essere sincera ed ammettere che, quando tra i pali biancocelesti non ho visto Strakosha, sono rimasta basita con lo sconcerto di chi si rassegna già a prendere due o tre schiaffi dall’avversario. Quel secondo portiere “agee”, poco affidabile e parametro zero, tormenta gli animi biancocelesti, ma rinvio horror a parte come il miglior Thomas, Silvio Proto che aveva demeritato contro l’Apollon in Europa League, ha esordito a bomba in campionato. Non lo chiamerei “Er saracinesca”, ma ha saputo dire la sua al posto del numero uno albanese nel momento del bisogno.
COPPIA DEL MOMENTO
Se tre indizi fanno una prova, qui gli indizi piovono dal cielo: Correa/Caicedo è la coppia d’oro messa su da Inzaghi per caso e che invece si conferma “funzionante”.Un’evoluzione impensabile, quando finì lo scorso campionato, quella di Felipao, mentre è una consacrazione per Joaquin. I numeri della coppia Tucu-Pantera: 7 partite da titolari e 7 vittorie. Un 7 per caso? No, non credo.
ADESSO L’ATALANTA
Simone Inzaghi lo dice sempre, eppure le titolarità non cambiano, o almeno lo fanno molto di rado. Lo ripete da anni in ogni conferenza stampa, chi viene chiamato dalla panchina deve essere più incisivo di chi è in campo.
Qualcosa ancora qui non va, soprattutto nell’ordine gerarchico delle cose. Adam Marusic. E se nel corso della prima stagione biancococeleste l’esterno montenegrino aveva fatto vedere, a piccole dosi, la qualità fisica, non è riuscito a fare il bis. Un anno fa non sapeva “contenere”, adesso però ha dimenticato anche come si “spinge”. Ok, l’assist fornito che ha svegliato Luis Alberto portandolo al gol era suo, ma è il primo in un intero anno scolastico . Non lo so Rick, non mi sembra un gran numero!
QUESTIONE DI PANCHINA
Inzaghi ha perso il tocco? Il suo destino prenderà forma il 15 maggio intorno alle 23:00. Inevitabile non fare il paragone con le stagioni passate, il bilancio è nettamente negativo poiché, dalla lotta stretta al quarto posto, si è passati alla speranza della qualificazione in Europa League. Attenzione speciale anche ai preliminari in estate.
Simone Inzaghi è solo l’ultimo colpevole? Ho letto di tutto sul web, ma la vittoria a Cagliari, ha rispolverato i carri dei vincitori dove sopra son saliti un po’ tutti.
La settimana dell’odio pare volgere al termine sì, per ora. Questa settimana è congelata tra Atalanta e Atalanta. Domani ci sarà l’epilogo finale che regge le sorti della stagione e quelle di Simone Inzaghi.
Esaltazione o rabbia. Empireo dei beati o inferno, fatto sta che è lui il “sacrificabile” designato nel caso la Lazio fallisse. Questo è quello che vorranno farvi credere dagli alti corridoi di Formello… Questo vi diranno per giustificare un mancato calciomercato.
Ecco tutto quello che ho imparato alla Sardegna Arena….