Una partita oramai priva di attrattive sia per la Lazio che per il Torino, quest’anno per entrambe il campionato si è infatti chiuso senza il botto e senza sorprese finali. Ultima giornata… Oddio, e mo’ de che parlamo?… Finisce con l’unico match del pomeriggio, un po’ snobbato rispetto alla zona Champions e quelli invischiati nella retrocessione,  il campionato di Formello.

I giochi sono stati fatti con l’ Europa League messa in tasca grazie alla Coppa Italia. Il 15 maggio infatti, la stagione è stata salvata non solo per il trofeo in sé per sé, ma soprattutto per l’assicurazione di partecipare al torneo fuori dai confini del Belpaese. Saranno ancora riflettori internazionali!

Va beh, sì, ma Oddio mo’ de che parlamo?

A canalizzare l’attenzione nella domenica pomeriggio che tutto è stata fuorché quasi estiva, non lo scontro tra aquila e toro, bensì la panchina capitolina.

Adesso c’è un altro capitolo da scrivere o da chiudere: il ciclo di Inzaghi è esaurito?

Si susseguono nomi, candidature, in primis Sinisa Mihajlovic l’ex compagno “scudettaro’ del tecnico piacentino. La patata bollente passerà a lui? Un uomo burbero all’apparenza, dal tiro della bottiglietta e l’ira facile, attenti che a lui gli salta la cavalla in 3 minuti sì, ma che verso la Lazio ha sempre dimostrato cuore.  Sinisa ha firmato il suo miracolo bolognese e con la società emiliana il discorso è ancora aperto. I supporters rossoblù chiamano a gran voce la sua riconferma, ma si sa, Miha nel cuore ha sempre portato la sua Lazio. Sarà arrivato il momento di un lungo abbraccio rimasto sospeso nel tempo?

Alcuni tifosi laziali invece, invocano al nome di Alessandro Nesta, l’ex capitano biancazzurro ha salutato pochi giorni fa il Perugia e qualcuno sta già tirando fuori dal cassetto la maglia delle maglie: NESTA 13.

Le suggestioni insomma sono tante e variegate,  però il vero snodo risiede nella domanda: possiamo dire che dopo 3 anni Simone è ai saluti finali? Il tecnico piacentino ha chiesto tempo. Gli occhi erano tutti su di lui in queste ultime due giornate di campionato, tutti abbiamo cercato di carpirne il segreto, l’intenzione non ancora palesata. Perché non andò in conferenza stampa? Perché si chiude nel silenzio? Sarà vero che….?

Nessuno ha capito se la sconfitta indolore di ieri, sia stata o no la sua ultima partita sulla panchina della Lazio.

Questa squadra ha comunque chiuso un ciclo alzando la Coppa Italia al cielo e ne dovrà iniziare un altro con o senza di lui. È il momento di ristrutturazioni, Lotito sembra convinto, Inzaghi vuole la certezza di un mercato dove non esista il divario tra allenatore e DS.

Sono giorni di profonda riflessione, i tifosi si riversano sul web con le opinioni più disparate perché, forse, nemmeno noi sappiamo cosa augurarci davvero. Tra i vari “Simone resta con noi” e le critiche al vetriolo, il popolo laziale si è spaccato a metà.

Torino è stato anche l’appuntamento finale di una  lunghissima corsa ai sogni raccontata tra esaltazione, estremismi e fragilità. L’ultima di campionato è sempre emozionante, soprattutto perché, in cuore tuo, sai che sulla strada perderai qualcuno. Sai che quelli che resteranno saranno chiamati a dar vita ad un nuovo ciclo, Inzaghi/non Inzaghi, Milinkovic/non Milinkovic, punto a capo e si ricomincerà.

“La vita è adesso”, appena chiusi gli ultimi 90 minuti, il mercato già mormora, già mette in crisi e fa riflettere tra probabili dolorosi addii e coraggiose conferme .

Fa paura pensare come il futuro già ci stia influenzando, come sia affascinante e inquietante allo stesso momento. Allora siamo pronti col vestito buono della festa a salire sulla giostra, a vivere la solita estate di illusioni, sogni infranti e sogni d’oro…..

‘Chi avuto, avuto, avuto, chi ha dato, ha dato, ha dato, scurdammece’o passato…..TO BE CONTINUED…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *