Ognuno di noi ha il suo eroe preferito, il mio si chiama “barman” o Chanel. Anche la Lazio ha il suo e forse più di uno, anzi, sicuramente più di uno, ma oggi parliamo di colui che agisce nel reparto più arretrato e fa quasi tutto il lavoro sporco a protezione della “fortezza Strakosha” la Lazio: Francesco Acerbi.
E per ogni Batman che si rispetti, non può mancare la spalla per eccellenza Robin ovvero Luiz Felipe Ramos.
In questo periodo di poche certezze e mentre immaginiamo mezza squadra con la valigia pronta, proprio Ace/Luiz sono i punti fermi in una zona del campo da rifondare completamente.
Non è nostra intenzione ficcare la testa sotto la sabbia e, come palesato più volte da Igli Tare, non è intenzione della società fare orecchie da mercante: la difesa biancoceleste necessita urgentemente di una ritoccata.
Reparto che comprende anche i suoi esterni.
Facciamo il punto della situazione sulla base di ciò che sappiamo ed abbiamo visto durante il campionato scorso.
Non si può non iniziare dal “caso”: Stefan Radu. Da una promessa di rinnovo al cartellino in mano? La situazione non è stata ancora chiarita, è stata però resa nota. Non conosciamo i dettagli, ma fa lo stesso parlare soprattutto se viene toccato il romeno romano, laziale di adozione, che moralmente divide la fascia da capitano con Senad Lulic. La piazza biancoceleste è esplosa e mormora. Cosa c’è di vero in tutto questo calderone infernale? La società capitolina avrebbe comunicato a Stefan Radu che non sarà più la prima scelta nell’assegnazione delle maglie titolari, che la sua permanenza nella Lazio si consumerà soprattutto in panchina. Questo perché, dicono, ci sia il progetto di una “rivoluzione”, un’operazione di svecchiamento alla rosa.
Wallace è sul mercato, ma troverà mercato? A Mendes la patata bollente. Dopo l’ultima sua performance contro l’Atalanta in campionato dove ha sbagliato tutto ciò che umanamente è possibile sbagliare, diventa dunque l’unica soluzione valida partire a cercar “fortuna” lontano da Formello. Quante chance ancora gli si devono concedere? A spingere il brasiliano verso l’addio, anche l’insofferenza dei tifosi. Non è mai bello fischiare un proprio giocatore, ma lo schieramento di Wallace in campo, aveva generato parecchie polemiche intorno alle scelte tecniche di Inzaghi.
Bastos è un pozzo senza fondo di sorpresa e sciatteria. Un percorso più che altalenante il suo, verso fine stagione però, aveva scalato le gerarchie e si era confermato in una versione 2.0. Possiamo fare affidamento su Quissanga? O la cappellata sanguinosa è dietro ogni angolo? Lievi accenni di nubi sparse all’orizzonte si erano registrati durante la finale di Coppa Italia. È sul mercato? L’ardua sentenza ai posteri.
Siamo rimasti in 3, 3 somari e 3 briganti, bella canzone , ma a noi ne rimangon 2: Francesco Acerbi e Luiz Felipe.
Da una parte il mestierante per eccellenza. Arrivato in sostituzione di De Vrij, il numero 33 biancoceleste si è rivelato la vera svolta difensiva. Che ce frega dell’Olanda! Cuore, testa, spirito di sacrificio, il perno della retroguardia biancoceleste non si è mai fatto scrupoli nemmeno nel cazziare, a volte, Thomas Strakosha. “Ma che c****o fai”. Un leader questo fa, è molto ed è un lavoro onesto. Per Francesco la Lazio ha rappresentato l’ultima grande occasione in carriera, una carriera che avrebbe dovuto essere molto più importante e che è veramente decollata tra le fila del Sassuolo.
E se da una parte abbiamo il leone, dall’altra esiste il suo esatto opposto. Luiz Felipe ha vissuto una stagione altalenante, complice anche l’infortunio che lo ha tenuto lontano dal campo. Anzi, gli infortuni. Al contrario del monumentale Acerbi, per il piccolo Ramos di Formello la Lazio non è l’ultima grande occasione, bensì il punto di partenza. Arrivato dalla panchina della Salernitana, stupì tutti due annetti fa diventando la vera “rivelazione”. Il ragazzo però è ancora molto giovane e questo lo dimostra sul rettangolo verde quando alterna caz****e epiche a giocate tecnicamente pulite. Che gli manca davvero? Il “mestiere”.
Due poli opposti, due certezze: solidità e crescita. Questi sono i cardini su cui, in parte, si costruirà la Lazio che verrà, i due calciatori infatti sono tra i pochi a non essere messi in discussione.