Oramai è una legge nota, i calciatori si pescano all’estero e non dalla Serie B nostrana. Oramai si sa, si cerca nelle cantere fuori dal Belpaese. Non si guarda in casa, o meglio, non si valorizzano i potenziali talenti Made in Italy. Storia trita e ritrita, storia che ha generato spesso non poche polemiche, ma poi è stata etichettata come fosse una frase buttata lì quando si devono colmare i silenzi.
Oggi però ci torno su. Perché proprio oggi? Perché il periodo è quello più azzeccato, perché il calciomercato è pronto ad aprire i battenti e perché in casa Lazio si dovrà discutere non solo dei 16 giocatori tornati dai prestiti, ma anche di alcuni attualmente in rosa.
Rossi, Palombi, Lombardi …. Per loro una piccolissima fetta della torta biancoceleste e forse ogni tanto li dimentichiamo anche, ma c’è chi ha fatto andata/ritorno, ha conosciuto in prima persona la piazza laziale e si ritrova l’ennesima volta con il futuro incerto.
Ben più conosciuti di Rossi, Palombi, Lombardi etc, sono Alessandro Murgia e Danilo Cataldi. Il loro calvario se lo sono fatto, caduti nel calderone dei prestiti è difficile poi riguadagnarsi la chance al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo. Monete di scambio? Spesso i loro nomi figuravano in qualche trattativa con lo sporco lavoro di “contropartite”. L’avvio era stato dei migliori, ma poi sempre qualcosa a mettere i bastoni tra le ruote. In primis la presenza dapprima di Biglia, poi di Leiva, poi il sovraffollamento in reparto, insomma, il futuro roseo previsto al principio, ha preso tutta un’altra piega.
MURGIANTASTICO
È il caso di Alessandro Murgia? Esiste l’affaire Lazio/Lazzari? Di certo siamo a conoscenza del fatto che la Spal è interessata all’acquisto del giovane centrocampista. Rinato a Ferrara dove ha trovato la continuità che gli era stata negata nella capitale per il reparto in sovraffollamento, Tare aveva già affrontato questo tipo di discorso ribadendo la posizione della Lazio: no alla sua cessione definitiva. I biancocelesti sarebbero disposti a cederlo in prestito, ma data l’insistenza dei ferraresi, dovrebbero essere arrivati alla conclusione di un diritto di riscatto a 5 mln, se il prossimo anno vorranno acquistarlo, formula che però prevedrebbe la possibilità di attuare il controriscatto a 6 mln da parte di Lotito. Questa trattativa è totalmente scollegata dal “pseudo affare Lazzari”. Ad oggi, senza però alcuna ufficialità, si può dire che l’asse Roma-Ferrara si fa sempre più infuocato, ma solamente sul fronte Murgia.
Alessandro è diventato un calciatore importante per i ferraresi. Arrivato dalla Lazio a gennaio dove fino a quel momento aveva collezionato una solo presenza in Serie A e tre in Europa League.
“Mi sento come uno che si è ritrovato, ne avevo bisogno. La Lazio risponde all’ambizione che è in me, ma voglio anche giocare“.
Ricordiamo che, grazie alla continuità offerta dalla Spal, Ale si è guadagnato la convocazione con la Nazionale Under21. E non è poco!
DANILO
Era stato etichettato come “capitan futuro”, il centrocampista di Ottavia era indicato come l’erede naturale alla fascia. Poi però la storia prese un’altra piega e fu proprio Inzaghi a fare la sua scelta: sacrificò Cataldi e gli preferì Murgia. E via con la trafila dei prestiti, dal Genoa al Benevento, da quel non aver convinto all’improvviso cambio di rotta ad Auronzo di Cadore.
Stavolta il tecnico piacentino ribaltò il suo primo verdetto e nel gioco della torre, salvò Danilo cedendo Alessandro.
Resterà alla Lazio prolungando il suo contratto con i biancocelesti in scadenza nel 2020. E la firma? Il rinnovo parebbe non imminente. Intanto Danilo ha ritrovato la Lazio. Sporadiche ma buone le sue prestazioni con la maglia biancoceleste culminate con la rete nel derby. Il centrocampista di Ottavia si è ripreso le sue piccole rivincite dopo la continua altalena nella capitale. Attenzione però, adesso si è giunti ad uno snodo tutt’altro che semplice: rinnovo? Sarà il momento decisivo per blindare il suo posto nella Lazio? O si aprirà l’ennesimo scenario che porta al prestito?
Compagni di reparto sì, destini incrociati, ma strade parallele. La permanenza di uno infatti, ha sempre escluso l’altro dall’equazione. Sono ragazzi e devono giocare, la muffa in panchina non cresce campioni futuri!