Il calciomercato della Lazio è entrato nel vivo, 3 colpi già al 3 luglio, ora seguirà un naturale momento stagnante per equilibrare l’ecosistema lotitiano. Naturale momento stagnante e mica si può comprare un calciatore al giorno, soprattutto quando ne hai un esercito “senza fissa dimora”. Un vero e proprio universo di “epurati” che gravita intorno ai verdi pascoli di Formello.
Tare è impegnato su tutti i fronti: acquistare sì, ma anche piazzare altrove. Il magazzino biancoceleste è pieno di giacenze che pesano sul groppone e sul libro paga. Come puoi permetterti di spingerti un po’ oltre sul mercato se hai 16 fardelli?
Ci sono, ma non servono. Fuori dal progetto di Simone Inzaghi, acquisti irrazionali, alcuni addirittura dimenticati, ma percepiscono lo stesso uno stipendiuccio.
Questo rappresenta il vero e proprio “fattore X” che rischia di rendere la sessione di calciomercato più complicata. Ritornello che conosciamo oramai a memoria, ma la lezione qui pare non si impari mai. Per ogni Felipe Anderson, Milinkovic, è arrivato anche un Kishna.
Saranno proprio i 16 “esuberi” a pesare sull’ago della bilancia. Sono ritornati dal calderone dei prestiti, giovani, non più giovani, giovani a metà, insomma una squadra al completo con tanto di riserve, incombe su Formello.
Murgia oramai quasi approdato alla Spal con clausola di recompra e Minala votato alla Salernitana, sono forse le uniche situazioni chiare che alleggeriscono la pressione.
Nell’altra Lazio, quella dei “revenants”, sembra impossibile che Inzaghi possa salvare il salvabile aprendo le porte a qualcuno di loro. Eccezione fatta per Casasola ritenuto “accattivante” ed acquistato a titolo definitivo a gennaio, André Anderson trequartista/seconda punta che ha stuzzicato la fantasia del tecnico piacentino, Djavan Anderson e per la ventesima volta ci riprova Minala, anche se pare certo il suo reintegro a Salerno. Ecco, per loro un posto sul pullman che porta ad Auronzo.
Si cercherà di far rientrare a Salerno il numero più corposo di giocatori, ma poi con Di Gennaro che ce famo?
Più facili da rispedire in prestito i frutti della cantera biancoceleste. Palombi infatti, passerà la prossima stagione con la maglia della Cremonese. Il classe ’96 ha già firmato il contratto che lo legherà ai grigiorossi. La formula è quella del prestito con diritto di riscatto e controriscatto in favore della Lazio. Alessandro Rossi anche ha intorno il suo “micro mercato”, Lombardi resterà al Venezia un altro annetto.
Verranno girati nuovamente in prestito Adamonis, Spizzichino, Filippini, Bezzicheri.
Per una buona fetta di gente insomma, parrebbe esserci una soluzione, ma il grosso del lavoro arriverà col rientro di quei calciatori che hanno vissuto una stagione deludente all’estero: Vargic, Tounkara, Kishna.
Il lavoro di Tare però non finisce qui. Non solo i giocatori di rientro, anche quelli che sono attualmente nell’organico e non rientrano più nei piani di Inzaghi dovranno trovare per forza di cose una nuova opportunità altrove. Durmisi che deve fare? Patric ogni anno è sul mercato ma poi sempre a Formello rimane, idem Wallace.
Non dimentichiamo poi l’incognita Valon Berisha che la società vorrebbe recuperare aspettando pazientemente un ritorno al top della forma, però poi che gli facciamo far panchina? L’ex Salisburgo vive in un limbo, Lotito spera di poter recuperare almeno i soldi dell’investimento iniziale. Il vero punto interrogativo è Stefan Radu, con l’aggiunta di Milan Badelj e Danilo Cataldi.
La situazione è così spiegata: troppe quelle persone che ci sono ma non servono e che rischiano di mettere non pochi paletti nella corsa sul mercato.