Adekanye
,Vavro, Lazzari e Jony. Il mercato della Lazio è iniziato col botto, quattro colpi
chiusi nella prima settimana  e, per
sentito dire, sembrerebbe non volersi fermare.  Radu è stato
reintegrato e grande festa in quel di Auronzo,  Murgia è andato alla
Spal, ma siamo solo a metà dell’opera. Tante le trattative in corso per cercare di
accontentare i calciatori fuori dal progetto di Inzaghi o, che più
semplicemente, bramano maggiore considerazione.

Uno di questi è
sicuramente Milan Badelj.

 Parliamoci
senza peli sulla lingua: il croato è un ottimo elemento, avrebbe sicuramente
meritato più spazio, ha pagato pegno solamente per il mancato feeling con
Simone Inzaghi.

Non è mai
scattata la scintilla e l’uso con il contagocce non può soddisfare certo un
calciatore fatto e finito. Non accontenta nemmeno i giovanissimi, figurarsi i
più “navigati”. 

Intanto
ieri Milan è arrivato al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo, sobriamente in
grigio, perché Badelj si sa, è sobrio nello stile. In attesa di capire quale
destino lo attende, passerà il tempo col resto dei compagni.

Ma più che
altro ci sarebbe da interrogarsi su Inzaghi: Simo’ lo vuoi?

 

Dopo un solo anno sembra destinato a
lasciare il club capitolino. Noi di centrocampisti buoni ne abbiamo così tanti che
li regaliamo, al contrario di S-Fortuna Wallace però, al vice campione del Mondo
2018 le pretendenti non mancano. O almeno così si mormora, pensare che intorno
a Marusic, ad esempio, nemmeno i mormorii ci sono.

Badeljssimo arrivò dala Fiorentina con molte aspettative
in tasca, dopotutto perché non averne. La qualità tecnica era assicurata, il
rodaggio nemmeno sarebbe servito. Da una parte l’età è garanzia.

Dalle luci del Franchi a buio della
panchina all’Olimpico, non è riuscito a lasciare un’impronta in questa sua
prima stagione alla Lazio.

Compassato, lento…. Qualcuno potrebbe puntare il
dito, ma se cercate la somiglianza con Leiva, beh, state cercando invano. Milan
infatti ricorda tantissimo l’ex capitano Biglia, non certo la velocità ne è il
pregio maggiore, ma la tecnica, il buon piede, ricordate il tiro a giro da metà
campo?

Evidentemente in una Lazio che ha vissuto
una stagione poco entusiasmante, anche la tecnica non veniva apprezzata più di
tanto.

 

Cosa mi è rimasto della sua prima stagione
nella capitale?

Il grande rammarico di non aver coinvolto nelle
gerarchie un calciatore della sua levatura e quantità. Conosceva la Serie A, conosce assai meglio il mestiere del
centrocampista e lo si è visto con la sua Nazionale, dunque è proprio il caso
di dire che galeotta fu la mancata scintilla con il tecnico piacentino.

Problema che si potrà risolvere? Una cena
per farli conoscere?

 

Ricapitolando: Badeljssimo ad oggi è al
fresco al cospetto delle Tre Cime di Lavaredo coi compagni, nulla è ancora
certo. La società non ha fatto parola sul futuro del centrocampista, ma
il suo procuratore, Alessandro Lucci, pare si stia muovendo per trovare una
sistemazione più appagante.

La ricerca è iniziata, anzi tornata a
Firenze, dove ha incontrato la dirigenza gigliata per raggiungere
un accordo. Alla fine dei conti però,  il
problema è il costo del cartellino perché la Viola non vuole spenderci troppo dopo che la Lazio lo ha
acquistato a zero.

 

Poi c’è il Bordeaux. La
squadra francese ha bussato già qualche mese fa alla porta di Lotito guidata
dal proprio tecnico, ex Fiorentina Paulo Sousa, grande estimatore di Badelj.

 

“Niente nuove buone nuove” si dice e vedremo
cosa porterà la marea dal frenetico mondo del calciomercato. Sicuramente si
dovrà far chiarezza intorno al calciatore croato perché la panchina non fa bene
a nessuno, fa solo muffa e rabbia.

 

 

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