La Serie A è un grande palcoscenico ed ogni anno, tra tanti calciatori, arriva il protagonista, quello che riesce a prendersi le luci della ribalta. La sorpresa del campionato 2018/19? Manuel Lazzari. Classe 1993, tra le fila della Spal, è il colpo di mercato che la Lazio vanta in questa sessione estiva.
Messa così la sua carriera potrebbe sembrare facile, invece non lo è stata per uno che di gavetta ne ha fatta tanta. Perché la sua strada inizia molto lontano, distante dai dintorni della Massima Serie. È la storia classica del treno che passa una volta nella vita, il passaggio alla Lazio infatti rappresenta il vero salto di qualità per antonomasia.
25 anni, nato a Valdagno, porta con sé un bagaglio che racconta una lunga trafila cominciata in Serie D con le maglie del Montecchio/Porto Tolle e poi continuata in Seconda Divisione (C2) con la Giacomense prima che si fondesse con la SPAL. Strano, biancoceleste e fusione, di solito sono i giallorossi che si fondono un po’ qui, un po’ lì…Pietra sopra.
Con gli estensi ha giocato sino alla risalita dalla Lega Pro alla Serie A. Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi con un pallone tra i piedi…
Alla Spal rimarrà la soddisfazione di aver lanciato Lazzari, di aver rappresentato la grande vetrina, l’occasione della vita. La crescita di un ragazzo, un cammino costante, passo dopo passo, tanta pazienza sino addirittura alla maglia mabita da ogni bambino; quella della Nazionale.
Mancava solo l’ufficialità, un dettaglio che ora certifica il passaggio dell’esterno del club ferrarese a quello capitolino. Un’ufficialità che ha slittato, è stata messa in dubbio e sembrava non arrivare. La Lazio però non aveva mai fatto mistero dell’accordo di massima raggiunto e, dopo un po’ di attesa, qualche giorno fa ha potuto finalmente diramare il comunicato:
“La S.S. Lazio comunica di aver acquisito a titolo definitivo dalla S.P.A.L. le prestazioni sportive del calciatore Manuel Lazzari”. Ora non ci sono più dubbi, se mai ce ne fossero ancora stati. Lazzari ha già conosciuto i compagni a Formello”.
APPUNTI SU MANUEL
Manuel è un esterno destro, beh grazie lo sapevano tutti. Ma perché la Lazio ha fatto follie? Perché era diventato il pallino di Simone Inzaghi?
I pregi
Salta subito agli occhi: la velocità. Anche i grandi polmoni eh, perché in 90 minuti di gioco non esaurisce mai la batteria e macina chilometri su tutta la fascia. Non solo “Speedy Gonzales”, la freccia ex Spal ha un altro pregio di cui la Lazio ha sentito la mancanza soprattutto a destra. Che siano alti, bassi, sono sempre pericolosi i suoi cross. Marusic prendi nota; non si tira addosso all’avversario. Incredibile ma vero, è un calciatore che si sposa benissimo con il mantra di Inzaghi, 3-5-2, stesso modulo usato anche dalla squadra ferrarese.
Le piccole pecche
Manuel non ha una tecnica come si suol dire “sopraffina”. È un difetto? Possiamo non soffrirne poi troppo perché, quando salti l’avversario, poco importa se lo fai col “doppio passo brasiliano”, con una “Veronica”, basta che lo salti! I piedi son discreti sì, ma non è famoso per un tiro eccezionale, infatti da grande distanza non ci prova nemmeno. La precisione in area non è un suo cavallo di battaglia e non è propriamente un terzino. Noi non cerchiamo il pelo nel’uovo… non spacchiamo in 4 un capello….. non stiamo qui a pettina’ le bambole…e via dicendo…
Sulla carta l’acquisto di Lazzari è un ottimo innesto per la Lazio, che, anche a budget ristretto tra i 9 e i 10 milioni e senza esborsi faraonici, ha assicurato a Simone Inzaghi uno dei profili più interessanti dello scorso campionato.
Soprattutto se consideriamo che Lazzari va proprio a colmare una zona del campo “vuota”, il ruolo di cui forse avevamo più bisogno.
In un calciomercato dove lo strapotere è in mano ai procuratori, dove fanno notizia nomi esotici e cifre stellari, un calciatore italiano, una trattativa con un club per nulla blasonato, rischia di essere l’affare più riuscito.
Dalla Lega Pro all’Europa League…e pensare che c’è chi dovrebbe fare il percorso inverso: dall’Europa alla Lega Pro. Ogni riferimento è da ritenersi puramente casuale.
Benvenuto nella Prima Squadra della Capitale, benvenuto Manuel