Era arrivato a Roma per far dimenticare Felipetto Anderson, compito arduo visto il talento brasiliano. Per rimediare ad una cessione così importante, si doveva pescare un calciatore dall’indiscusso talento. Il nome di Joaquin Correa circolò velocemente, talmente veloce che il suo acquisto fu chiuso in gran segreto e ce lo ritrovammo a Fiumicino con la sciarpa della Lazio nella classica foto di rito.
Vivere a Formello non è roba semplice e se dal principio un po’ tutti storsero la bocca ripensando alla sua prima stagione in Serie A con La Sampdoria (2015/16), lo sbarbatello talentuoso intanto era cresciuto tra le fila del Siviglia. Il secondo acquisto più costoso nell’era Lotito, ripetiamolo fino alla nausea.
Da “spaccapartite” ad “imprescindibile”, ecco raccontata la parabola laziale di Correa.
La dirigenza, Inzaghi, il campo, insomma, nessuno può fare più a meno di Joaquin ed in pochissimo tempo, l’argentino ha trovato la sua dimensione nello scacchiere. Un’ arma in più.
Il club capitolino ha visto nascere e crescere l’interessamento verso El Tucu da parte degli addetti ai lavori, focolai che s’accendono qui e lì, così ha deciso di spegnerli sul nascere difendendosi dagli eventuali assalti.
Secondo quanto raccontato dal Corriere dello Sport, la Lazio ha infatti inserito sul contratto del calciatore argentino una super clausola rescissoria da 70 mln.
Un chiaro segnale alle corteggiatrici future: Non toccate er Tucu! O se dovete farlo, sappiate che qui sconti non se ne fanno!