Una volta tanto anche noi usciamo dal nostro perimetro. Lo facciamo in pochissimi casi, quando accade qualcosa di davvero impossibile da non commentare, o quando restiamo un po sconvolti per qualcosa.

Quello che è accaduto con Nadia Toffa non è altro che quello che purtroppo moltissime persone, moltissime famiglie hanno già vissuto e che ci auguriamo possa prima o poi terminare con una cura definitiva. La soluzione non sembra vicina, ne siamo consapevoli, ma occorre davvero fare il massimo per trovarne una.

Ci lascia così un personaggio diventato controverso nel momento esatto in cui ha reso pubblica la sua malattia: da inviata apprezzata prima è diventata una sorta di fenomeno spacca masse: da un lato chi criticava il suo esporre la sua situazione in modo così sfrontato; dall’altro lato chi condivideva questo modo di affrontare la vita a viso aperto e senza paura.

Mi colpisce quello che è accaduto, mi ricorda per l’ennesima volta che non importa quale sia il tuo nome e quale sia il tuo lavoro: nella difficoltà torniamo semplicemente essere umani. E umanamente oggi sento di aver perso un po anche io.

Questo l’ultimo saluto de Le Iene:

“E forse ora qualcuno potrebbe pensare che hai perso, ma chi ha vissuto come te, NON PERDE MAI.

Hai combattuto a testa alta, col sorriso, con dignità e sfoderando tutta la tua forza, fino all’ultimo, fino a oggi. D’altronde nella vita hai lottato sempre.
Hai lottato anche quando sei arrivata da noi, e forse è per questo che ci hai conquistati da subito. È stato un colpo di fulmine con te, Toffa. È stato tanto facile piacersi, inevitabile innamorarsi, ed è proprio per questo che è così difficile lasciarsi.

Il destino, il karma, la sorte, la sfiga ha deciso di colpire proprio te, la NOSTRA Toffa, la più tosta di tutti, mentre qualcuno non credeva alla tua lotta, noi restavamo in silenzio e tu sorridevi.


Sei riuscita a perdonare tutti, anche il fato, e forse anche il mostro contro cui hai combattuto senza sosta… il cancro, che fino a poco tempo fa tutti chiamavano timidamente “Il male incurabile” e che, anche grazie alla tua battaglia, adesso ha un nome proprio.


“Non bisogna vergognarsi di guardarlo in faccia e chiamarlo per nome il bastardo, – dicevi – che magari si spaventa un po’ se lo guardi fisso negli occhi”.


E dato che sei stata in grado di perdonare l’imperdonabile, cara Nadia, non ci resta che sperare con tutto il cuore che tu sia riuscita a perdonare anche noi, che non siamo stati in grado di aiutarti quanto avremmo voluto.

Ed ecco le Iene che piangono la loro dolce guerriera, inermi davanti a tutto il dolore e alla consapevolezza che solo il tuo sorriso, Nadia, potrebbe consolarci, solo la tua energia e la tua forza potrebbero farci tornare a essere quelli di sempre.


Niente per noi sarà più come prima”.

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