Il capitano Lulic sta per abdicare? No, non ancora, ma la ricerca al suo “sostituto d’eccellenza” è stata più ardua del previsto. Sarà che tra i fautori del lavoro sporco, tra quelli che galoppano su e giù per il campo senza arrendersi mai, “er 71” non ha eguali.

I tentativi sono stati fatti, sono andati a vuoto e se a giugno Senad dovesse davvero salutare, allora la Lazio si troverebbe con un nervo scoperto.
Durante l’estate, il candidato è stato scelto a Malaga: Jony.

La corsia sinistra è un po’ il “triangolo delle Bermuda”, inghiotte calciatori in arrivo che spariscono. Due casi sfigati ad esempio, sono quelli di Lukaku e Durmisi. E mentre Jordan aveva qualche asso nella manica, o nelle treccine, Riza invece era da subito balzato agli occhi come un flop senza rimedio. Fatto sta che entrambi sono scomparsi dai radar biancocelesti per infortunio. Ma quanto durano questi acciacchi? Non c’è dato di sapere.

Due tentativi non riusciti, non tutte le ciambelle escono col buco, ma queste non sono nemmeno ciambelle!

Adesso la palla passa a Jony, arrivato in quel di Formello con belle speranze in tasca e buone premesse.
Qualcuno ha espresso i suoi dubbi sul ruolo, ha sempre giocato da esterno alto infatti, ma per reinventarsi anche terzino ha un anno a disposizione. Soprattutto per imparare ad abitare il modulo di Inzaghi.

Scommessa a lungo/medio termine, eh sì, perché “la vita è adesso” cantava Baglioni e “adesso” è il momento per ritagliarsi uno spazio nella Lazio.
Un’incognita, ma Tare è assai convinto di aver azzeccato il colpo di mercato!

Sulla testa di Jony pende la spada di Damocle e la questione legata al dietrofront del presidente del Malaga, ma la FiFa ha concesso il transfer provvisorio e nessuno si dice preoccupato a Formello. Lotito è forte del fatto di aver sfruttato le clausole presenti nel contratto del calciatore e senza far torto a nessuno.

Lulic ha quasi 33 anni e si sa, chi gioca come lui alla fine si brucia, capisce presto di non essere “infinito”, il capitano non a caso infatti, è rimasto seppur senza rinnovo. Ha dichiarato inoltre di voler raggiungere, l’anno prossimo, la famiglia appena trasferita in Svizzera.

Nulla è definitivo, nemmeno le idee, soprattutto se la Lazio la porti nel cuore come lui. Senad dice cose, ma alla fine sceglierà davvero il cioccolato alla carbonara?

Non sarà facile spodestarlo, non sarà facile trovare un “erede” non tanto nel gioco, ma con l’identica verve del capitano.
Sarà ancora più difficile offuscare il ricordo di colui che c’è sempre stato.
Caricare i compagni sempre, essere l’ultimo che abbandona la nave anche se sta affondando, eh no, non sarà semplice per la Lazio coprire in futuro vuoto così grande.

Jony ha tempo per strappare gli applausi, per farsi conoscere, per ambientarsi in ecosistema di gioco a lui sconosciuto oggi. Tare deve aver avuto occhio, per forza ragione.

Intanto Lukaku e Durmisi pascolano nei campi intorno a Formello, ma se c’è una cosa che abbiamo imparato, è che per Inzaghi esistono gerarchie inattaccabili, o modulabili a seconda delle esigenze.
Jordan è in vantaggio su Riza, ha dimostrato di avere qualità, ma il suo tallone d’Achille resta la forma fisica. E se recuperasse del tutto? Jony sarebbe sotto pressione?

No, non credo, ma nella vita mai dire mai. E poi una sana competizione tiene svegli!
Lukaku vice Jony vice Lulic…. Chissà….E verrà il tempo….

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