Test del  mercato che lui stesso ha avallato. Simone Inzaghi spolvera alcuni dei nuovi acquisti per valutare la Lazio e capire quanta differenza davvero ci sia tra panchina/titolari.
 
Scozia, birra bona e calciomercato: questo sarà il Celtic Park. Uno stadio bellissimo e pieno di storia anche se quasi mai citato insieme ai cugini blasonati come Santiago Bernabeu, Camp Nou, Old Trafford ed il resto dei soliti noti.
Rimane comunque nella top 3 del Regno Unito.
Le maggiori testate sportive, hanno definito l’impianto “da brivido” in una partita che poco ha da invidiare a quelle della Champions League.

Era doveroso sottolineare la cornice che ospiterà l’euromatch di stasera, accompagnato anche dallo spettacolo sugli spalti che si preannuncia caloroso, tanto caloroso che la UEFA terrà gli occhietti ben aperti.

1500 i biglietti aerei Roma/Glasgow e la Lazio si prepara al grido di ” campo che vai, formazione che trovi”.
Turnover sì, ma maneggiare con cautela.
A farla da padrona, i nuovi innesti, o meglio, gli unici innesti durante la sessione estiva: Lazzari il timido, Vavro personaggio in cerca d’autore e Jony (al momento ancora in ballottaggio con Lulic) con ruolo da riscrivere.

Si ritorna in Europa League e si riabbraccia il turnover.
Inevitabile sì, ma spesso mi chiedo se non sia meglio risparmiare le energie per il torneo internazionale piuttosto che per quello nostrano.
Se non varrebbe la pena provare a vincerla ‘sta Coppona e lasciare un po’ più indietro il campionato.
Perché la storia è sempre la stessa: si deve adoperare una scelta, il budget è una coperta corta, il calciomercato non basta per entrambi i fronti.

Dall’altra parte però, poi trovo la Fiorentina di Ribery, Torino e Milan, tre gare che incideranno tantissimo sulle ambizioni da Champions.

Turnover?
Obbligato, il tecnico piacentino deve per forza di cose amministrare le energie e spartire la stanchezza dei suoi.

Ed ecco perché proprio Glasgow sarà il test per i “Fab Three”, o più comunemente chiamati “quelli novi”.

Test anche per Manuel Lazzari arrivato tra le fanfare ma che fatica a ritrovare la dimensione Spal seppur giocando nello stesso modulo. Era fortissimo perché giocava a Ferrara? Questo è il motivo che definiamo “timidezza”?
Un buon calciatore, un piede assolutamente discreto, però vale un’ambizione per i cancelli dorati europei?

Tutti si aspettavano “Denis Vavro salvatore in patria” per la linea di retroguardia.  Anche perché, lo ripetiamo fino alla nausea, è stato l pagato una cifra altissima per il budget lotitiano: 11 milioni +1 di bonus. Terzo difensore più caro dopo Jaap Stam e Sinisa Mihajliovic, anche questo ripeterò fino alla nausea.
Adesso Denis deve dimostrare il perché del suo arrivo a Roma e soprattutto giustificare l’esoso esborso.

Siamo rimasti in 3…e alla fine arriva pure Jony.
Al momento in vantaggio su Lulic nel ballottaggio, nonostante i dubbi sulla sua capacità di correre domani a tutto campo, lo spagnolo è stato più volte indicato come “erede” a sinistra del capitano.
È sbagliato il modulo, o l’acquisto?
Io punterei sulla prima ipotesi, ma l’ardua sentenza ai posteri…..

Tre giocatori diversi con una cosa in comune e cioè la spasmodica ricerca di identità.

Ma perché ogni volta che arrivano alla Lazio, se devono tutti ambienta’? Ci facciamo caso perché la panchina è corta, se fossimo la Juventus, nemmeno ci faremmo caso. Questione di prospettive.

Le scelte di Inzaghi, sono state commentate dallo stesso mister nella conferenza stampa alla vigilia:

«Ma nella scelta dei titolari non ho pensato e non penserò a quello che ci aspetta dopo la gara con il Celtic, bensì solo a questo incontro. La partita con l’Atalanta è stata molto dispendiosa sul piano fisico, per fortuna abbiamo giocato di sabato e abbiamo avuto un giorno in più per recuperare».

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