L’Europa League? Inutile farsi i conti in tasca, forse sarà inutile anche assistere ad una specie di “gara farsa”.
A dirci questo, nemmeno troppo tra le righe, è stato lo stesso Simone Inzaghi in conferenza stampa.
“Il girone non lo passeremo”.
Noi tifosi certo ci aspettavamo di più dalla Lazio nel torneo fuori i confini del Belpaese, le attenuanti generiche non esistono nemmeno perché, oltre il Celtic, le avversarie non erano certo City e Barcellona. Nemmeno la storiella delle troppe partite ravvicinate regge, volemo anda’ in Champions….Non è che lì si gioca una volta ogni 3 mesi se ti va e se non ti va, ti lasciano a riposo.
La scelta però era stata fatta sin dal principio, la “squadra A” punta al quarto posto, il resto? Solo partitelle di allenamento per le riserve.
Così ci viene presentato il match contro il Cluj.
Ci viene presentata così e si rasenta il fondo della panca, saranno infatti 8 titolari a saltare per dar vita ad un turnover esagerato.
Serve qualcosa ancora per capire la prospettiva di Inzaghi?
Forse sono stata troppo crudele, forse i 90 minuti europei serviranno a ricevere un segnale da quegli elementi mai considerati in rosa. Ad ora corpi estranei che gravitano intorno a Formello, eccezion fatta per Cataldi/Parolo, poco impiegati sì, ma con rilevanza di certo maggiore rispetto ad altri che stasera ritroveremo.
“Gara Farsa” ho scritto poc’anzi, ma se volessimo prenderla con un altro spirito e tono meno polemico, potrei presentarla come un volerci togliere qualche curiosità, ogni piccolo dubbio, questi piccoli dubbi, ce li sciroppiamo in ogni ordine di ruolo.
Vi ricordate Silvio Proto? Ecco, stasera gli potrete dare un’occhiata perché tornerà tra i pali, Strakosha non è stato convocato.
Inossidabile Acerbi non ne zompa una, con lui Vavro e Bastos sulla destra. Si evince dunque la promozione di Patric, non calcolato nella Lazio B. “Guarda mamma come Gabarron”! Diciamo che la difesa forse non è stata poi troppo stravolta e l’ennesimo test riguarda per lo più il Vavrone da 12 milioni.
Il reparto più rivoluzionario è invece il centrocampo.
A riposo Luis Alberto e Milinkovic, toccherà Berisha sul quale tutti aspettiamo una folgorazione e di rivederlo come a Salisburgo, a completare Parolo/Cataldi.
Giuro, la guardo solo per Valon!
Sulla fascia sinistra Jony, l’altro mezzo oggetto del mistero che, malaccio magari non sarà, ma ha l’unico non trascurabile neo di non sposare il modulo di Simone Inzaghi.
“Quel sorriso, quel maledetto sorriso”.
Jony è quasi magia, è un’ala! Ripetiamo insieme ALA.
A destra Manuel Lazzari sarà chiamato agli straordinari.
In attacco potremmo avere grandissime sorprese, o meglio, potrei avere risposta alla curiosità che mi porto dietro da mesi.
“Ma ‘sto Bobby Adekanye”?
Faccio la conta: Caicedo è in dubbio per il dolore alla caviglia, riposo anche per Immobile affaticato dagli impegni in Nazionale…. Oh, ne rimane uno!
Bobby da solo, non Bobby Solo.
Duetto con Correa? I due sbarbatelli anarchici proveranno a sgasare insieme in area avversaria?
L’ardua sentenza ai posteri, ma non bisognerà aspettare troppo, Lazio-Cluj si gioca infatti alle ore 21 e colgo l’occasione per ricordarvi che sarà visibile anche in chiaro su TV8.
Dunque, facciamo il punto mettendo un altro punto, interrogativo, sull’ attaccante.
Il 3-5-2 di mister Inzaghi, sarà così disegnato:
Proto; Bastos, Vavro, Acerbi; Lazzari, Parolo, Cataldi, Berisha, Jony; Correa, Caicedo/(Adekanye).
La linea scelta dalla Lazio appare più chiara di una foto instagrammabile di Patric: il pensiero è al campionato, alla gara contro l’Udinese, al sogno Champions, al mantenimento del terzo posto prima del partitone contro la Juve.
Il tecnico piacentino ha fatto ‘mea culpa’ pubblico ammettendo, non troppo tra le righe, che l’Europa League è stata snobbata per favorire l’obiettivo primario in Serie A.
Parolo invece, non ha taciuto il suo malcontento: “A me girano le scatole al pensiero di uscire”
Pensiero comune perché, nonostante i buoni risultati raggiunti dopo un avvio a bassa quota, abbandonare l’Europa League forse è un piccolo passetto indietro.
Per raggiungere un bene maggiore, possiamo giustificare così, però un miracolo in fondo, in fondo, lo aspettiamo tutti mentre facciamo spallucce.