Schhhhh… Schhhhh… La Lazio è terza. Non lo dite a voce alta che gli altri ascoltano.

Non tutti ammettono la malattia di cui soffrono, essere superstiziosi, ma dentro lo siamo tutti. Almeno un pochetto. In effetti la superstizione è la manifastazione di un aspetto infantile della nostra mente ed al suo modo di interpretare la realtà. Questa cosa è andata male perchè è successa quella cosa ed allora io faccio quest’altra cosa. “Non è vero ma ci credo”.

In questo momento chiunque veda la Lazio, ricorda quella dell’epoca d’oro di mister Pioli, o la prima edizione sorprendente di Simone Inzaghi, oltre il Cagliari, la rivelazione di questa Serie A.
Dopo aver chiuso malamente lo scorso campionato salvato solo dalla Coppa Italia, un esordio stagionale da dimenticare e l’Europa League, i biancocelesti hanno remato col mare contrario risalendo la china.

I capitolini fanno notizia anche se la Juve pareggia col Sassuolo, il Napoli crolla, la Sampdoria si è tirata fuori dalle ultime 3.
La gang di Simone Inzaghi però, per guadagnarsi i titoloni a piena pagina, è chiamata a battere la “big” per eccellenza, la compagine di Sarri che ad essere seconda non ci sta.

Prima della Vecchia Signora, è sempre rose e fiori, i discorsi veri forse, li faremo dopo col risultato in tasca.
I biancocelesti si stanno laureando “big”?

Schhhhh… Schhhhh… Munitevi di ferri di cavallo, aglio, non passare sotto le scale; la seconda forza del campionato sfiderà la terza.
Eh sì, siamo terzi.
Ma schhhhh… 

C’è chi l’ansia inizia a sentirla pesantemente, chi come me si affida a rituali scaramantici e chi è scettico in quanto il “campionato difficile” è alle porte.

Davanti all’Udinese è stato rispolverato il calcio bello, “va beh, era l’Udinese”, ma proprio ora che il gioco si fa duro i duri devono giocare.
Tutti lì a puntare il dito contro un Milinkovic sfaticato, viziato, troppo coccolato, ma c’è stata mezz’ora di campo in cui il “marziano” è tornato sul pianeta Terra.

Adesso i duri devono giocare.
Un Red carpet calpestato dai vari Ronaldo, Ramsey, Higuain, Dybala… arriviamo alla gara contro con un -6 e col ghigno di chi sa molto più di ciò che dice.

Qualcuno sta aspettando che finisca il momento in buona, che sia proprio la Juve a sgonfiare le chissà quasi aspettative di una Lazio a basso budget, qualcuno sta aspettando che sia l’Atalanta a fare la voce grossa, che il Napoli torni nei ranghi, che Zaniolo brilli manco fosse Sua Maestà Leo Messi.

Io ora ci vedo mentre ci prepariamo ad affrontare due belle giornate. Prima la Vecchia Signora, poi il Cagliari che è l’altra sorpresa del campionato. Stavolta però ci accostiamo a queste due giornate a testa alta, non come carne da macello buttata lì per far riconquistare ai bianconeri il trono.
Io stavolta ci vedo, scaramantici al punto di non parlare mai prima come spesso fanno gli altri.
Quei lupi che perdono il pelo ma non il vizio.

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