Non andrà mai giù, no, nella sponda giallorossa non andrà mai giù come un’onta nell’orgoglio capitolino; la Lazio è la prima squadra di Roma.
Nati da una fusione, nati in B, nati a Corropoli.
Non hanno nemmeno 100 anni e così si preoccupano della nostra memoria storica, che in loro genera una specie di disturbo esistenziale.
Ma siamo noi ad aver portato il calcio a Roma.
Benvenuti a tutti nel 120 esimo anno dei colori biancocelesti e sarebbero doverosi gli auguri anche da lì, dall’altra parte, sì, sarebbero doverosi gli auguri a Bigiarelli, il vero papà del pallone capitolino.
Potrebbe chiunque provare ad inficiare le nostre origini, ma resta il fatto che la lettera del Prefetto, gli articoli dei giornali dell’epoca e le parole dello stesso Foschi hanno lasciato una testimonianza immortale nei secoli avvenire.
L’evidenza è solo una: noi siamo nati in Piazza della Libertà il 9 gennaio 1900.
«La Lazio è altro. La Lazio non proviene da: la Lazio è. Prima è nata la Lazio: i tifosi sono venuti dopo. Per gli altri c’erano i tifosi e gli è stata data una squadra da tifare».
Ridete, sfotteteci, ma d’obbligo è sempre da parte nostra favorire i documenti, quelli che attestano che non siamo nati in provincia di Teramo.
Il che non è una colpa, ma colloca l’area geografica e la discendenza in Abruzzo.
Torniamo però a noi.
C’era Giorgio Chinaglia, Re Cecconi il 1974 e quella banda di pazzi che conquistò il mondo.
Le partitelle a Tor di Quinto, le pistole e la leggenda che ancora si racconta.
Chiedetelo a chi volete, chiunque c’è stato ed anche chi come me venne dopo, vi reciterà la formazione a memoria.
Pulici, Petrelli, Martini, Wilson, Oddi, Nanni, Garlaschelli, Re Cecconi, Chinaglia, Frustalupi, D’Amico.
Più facile che bere un bicchier d’acqua
C’era la Lazio del burbero Fascetti, di Fiorini, il coraggio e la salvezza della “banda dei -9”. Tecnicamente non il Barcellona e non viene ricordata per questo, ma per il cuore.
Lontana eppure così vicina dopo 30 anni. Esempio di “uniti si vince”, l’esempio di chi sa distruggere ogni pronostico.
C’era poi la Lazio di Cragnotti, quella del secondo scudetto.
La squadra che venne definita da Sir Alex Ferguson : “la squadra più forte del mondo”.
C’erano nonni, padri, fratelli e zii… C’era tutto quanto e ci siamo anche noi.
Noi che nasciamo a Piazza della Libertà, noi che siamo la gente di Piazza della Libertà e che ogni anno torniamo a porgere omaggio, il 9 gennaio.
Ci siamo noi, i tifosi di oggi spesso tacciati di essere troppo “comodini”, noi che però, dopo 120 anni, non siamo stanchi di sognare.
Buon compleanno a te, che dopo 120 anni sei bella come er primo giorno!