E se Gioacchino non c’è? Basta un solo Felipao!
L’uomo dell’ultimo minuto è pronto a scendere in campo dal primo.
L’ecuadoregno non è più soltanto un “+1”, ma il suo ruolo nella Lazio si è allargato talmente tanto, da scalare velocemente le gerarchie di Simone Inzaghi.
Il mister non trema e nel caso in cui Correa non dovesse esserci a causa del suo affaticamento che ieri lo ha lasciato a riposo, toccherà al bomber improvvisato sfidare il Napoli insieme ad Immobile.
Sassuolo, Juventus e Cagliari: il Panteron può godere di un ulteriore record personale cioè ha messo lo “zampone”in tre degli ultimi cinque gol realizzati in campionato oltre il 90’ con due reti e un assist.
È l’uomo che ha vissuto un anno nell’ombra, quello che il suo riscatto lo ha cercato e voluto in barba ai fischi.
Già nella scorsa stagione aveva riconquistato i tifosi, poteva andarsene a giugno, invece adesso è uno dei protagonisti di questa spasmodica volata verso la zona Champions.
“Caceidesimo minuto”, così ho soprannominato io l’apporto di Felipao che dispensa gioie mentre il fiato ti si è fermato in gola.
«Voglio fare gli auguri a una società in cui sono molto orgoglioso di essere. Sono felice di far parte della storia di questa squadra e di poterne festeggiare l’anniversario. A Roma sto imparando tanto. Ora dobbiamo continuare così in campionato, la strada è lunga e dobbiamo rendere i nostri tifosi sempre più felici. Ho girato tante società e città, ma il rapporto tra staff, giocatori e dirigenti che ho trovato qui, non l’avevo mai visto da nessun’altra parte. Lo dice anche Lotito, siamo una famiglia. Ci siamo l’uno per l’altro e questa è l’arma in più di questa squadra».