“Dev’essere l’erede di de Vrij non ci sono alternative”, questa aspettativa era stato costretto a portare sulle spalle il giovanissimo Luiz Felipe, nonostante lo sbarco di Francesco Acerbi a Formello.
Il tempo è passato e finalmente l’etichetta s’è staccata, l’olandese si è allontanato dai nostri ricordi e dai nostri rimpianti, ma il brasiliano è lo stesso considerato il “difensore del futuro”.
Una specie di predestinato ad ereditare le chiavi della retroguardia laziale. E lo fu già dal primo momento in cui lo vedemmo con la maglia titolare.
La qualità non si discute, a parte qualche errore dovuto alla foga, qualche azione sgraziata figlia dell’esperienza ancora esigua per farne un mestierante come il compagno Acerbi, il piccolo Ramos da Formello però, nell’attesa di eguagliare il Ramos più blasonato di Madrid, deve fare i conti con la fragilità fisica.
Neo non troppo trascurabile che, spesso e volentieri, ne ha frenato l’ascesa.
QUEL BIGLIETTO PER ROMA
Arrivato a Roma con un prezzo di listino pari a 500 mila euro, la società decise, come succede mille volte, di spedirlo a Salerno.
Con il club campano il suo esordio fu coronato addirittura da un gol, ma anche se il buongiorno si vede dal mattino, la strada non fu in salita e Luiz finì come figurante tra i granata.
Il suo futuro rimase in bilico tra ipotesi di cessione, prestito, ritorno a Formello e nonostante la partecipazione al ritiro biancoceleste, sul classe 1997 nessuno avrebbe scommesso…o almeno, nessuno aveva intravisto ciò che sarebbe cambiato a breve.
Aggregato in prima squadra come riserva, conobbe la Serie A intorno ai primi di settembre e da lì, il giovane Ramos non si sarebbe più fermato imponendosi come nuovo titolare.
Il battesimo del fuoco non fu tra i più memorabili che ricordo, soprattutto in Europa League, ma ogni tanto il detto “tempo al tempo”, si rivela veritiero sopra ogni cosa.
E QUANDO È DURA SARÀ SFORTUNA
Il tempo passava e Luiz Felipe diventava sempre più presente nella formazione ufficiale della domenica e non solo.
“Er panchinaro de Salerno” zittiva gli scettici partita dopo partita.
In casa Lazio si poteva finalmente dire che era nata una stellina proiettata verso un futuro a tinte biancocelesti.
Ramos cresceva e con lui anche il suo cartellino.
Ramos cresceva talmente tanto da diventare la novità nei convocati del CT azzurro Luigi Di Biagio nell’Under 21.
Ramos cresceva e gli fu consegnata la possibilità di scegliere quale maglia Nazionale vestire, scelta di cuore e lui la fece abbandonando il ritiro di quella Italiana. Lui è brasiliano e lo sente in ogni fibra del suo essere.
Ma questa è una parentesi che nel mio racconto c’entra poco o forse nulla, perciò la chiudo e torno in Serie A.
Intanto a Formello sale in cattedra e nel tempo si trasforma nel vero imprescindibile titolare.
E così sembrerebbe arrivato il lieto fine della favola, ma nelle favole, anche le più belle, vi è sempre un antagonista; la sfiga.
Si apre la scorsa stagione, 2018/2019 e Luiz Felipe si infortuna alla prima giornata.
L’ex Salernitana si rimbocca le maniche, torna in campo, continua a stupire, ma la sfortuna continua a tenerlo nel mirino.
Poc’anzi parlavo di “fragilità fisica”, brutta notizia anche per i fantallenatori. Non ne parlavo a caso e per essere più precisa, ne ho copiato la statistica dal famoso sito www.transfermarkt.it.
19/20
Infortunio alla caviglia, 11/set/2019-17/set/2019:6 giorni
18/19
Infortunio muscolare, 20/mag/2019-16/giu/2019:27 giorni
18/19
Infortunio alla coscia, 16/feb/2019- 25/feb/2019:9 giorni
18/19
Infortunio alla coscia,20/gen/2019-07/feb/
18/19
Infortunio al polpaccio,18/ago/2018-25/set/
Mo’, trovate una definizione diversa da “sfiga”!
Sfiga che spesso affligge i difensori biancocelesti e ne sappiamo qualcosa senza fare un elenco che sarebbe lunghissimo.
Per questo Luiz Felipe, almeno ad inizio stagione, perse la poltrona ed i riflettori si spensero un pochino intorno a lui accendendosi magari su Bastos o Patric.
Ma Ramos c’è e non demorde.
Sempre pronto a dimostrare il suo valore, seppur con qualche svirgolata pensando alla Lazio con la quale vuole andarsi s prendere un biglietto per il treno Champions.