È stato l’unico acquisto estivo “chiavi in mano” per Simone Inzaghi, l’uomo in più. Manuel Lazzari così è stato presentato e così è stato.
Dalla Serie B, gli anni alla Spal, sino a sfiorare il sogno Champions.
Sfreccia come un diretto Roma/ Milano sulla fascia destra, e se di velocità si parla, allora posso velocemente affermare che non è secondo a nessuno.
Dopo un inizio di stagione tiepidino, finalmente Manuel si è preso la Lazio, non solo corsa, ma anche feeling con gli attaccanti, il centrocampo e soprattutto con l’ambiente laziale
Nell’ecosistema biancazzurro, il nuovo innesto brilla di luce propria.
Il punto di svolta del suo percorso e la consacrazione a “uomo in più”, è da ricercare pressappoco nell’istante in cui la testa dell’intera rosa è cambiata.
Siamo a Glasgow, una sconfitta immeritata e lì, Lazzari si mise in luce segnando il gol che servì a poco sì, ma fece breccia nel cuore dei tifosi.
Una volta per tutte conquistò la fiducia di Simone Inzaghi sino a quel momento in attesa, titubante su quella definitiva ascesa del giocatore.
Un salto più lungo della gamba?
Lazzari conosceva il 3-5-2 a memoria, è infatti lo stesso modulo adottato nella sua ex Spal, ma ad un certo punto in una sera d’autunno, ha preso consapevolezza nei propri mezzi.
Le critiche fanno parte del gioco e della conoscenza, ma settembre passa in fretta e per gli applausi c’è voluto poco.
È arrivato col sorriso umile, quasi spaventato da un ambiente troppo grande che si stava ricostruendo, zainetto in spalla, stretta di mano al capitano Lulic.
Me lo ricordo così quel primo video di luglio, Lazzari era a Formello dopo l’ennesima trattativa infinita.
Adesso è colui che non riposa mai, ha definitivamente spodestato Marusic.
Ieri sera al San Paolo è andata male, ma di certo a lui non si può dire nulla.
Perché noi a chi non molla mai, non diciamo nulla!
Forza Manuel corriamo in Champions!