La madre dei cretini è sempre incinta, recita un vecchio detto popolare, ma facendo un giro sui vari social, ci accorgiamo che non è solamente un proverbio.
Certa gente dove ce l’ha la dignità? Non ce l’ha, semplicemente, come non ha l’empatia, il rispetto, il decoro, insieme a milioni di altre cose.
Anche la tragedia di Kobe Bryant che ha perso la vita insieme alla figlia tredicenne, è diventata motivo di scherno.
Il Derby finisce dopo 90 minuti, la cattiveria no.
Ciro Immobile si è sentito augurare, da parte di uno speaker radiofonico dichiaratamente tifoso giallorosso, una frattura tibia e perone.
Ovviamente non è mancata la risposta dell’attaccante di Torre Annunziata.
E se questo non fosse già intollerabile, su Instagram è apparso un post macabro e becero:
“Ma immobile ce l’ha l’elicottero?“.
Kobe Bryant, la figlia Gianna, otto persone…. eppure qui stiamo parlando di elicotteri. Siamo nel 2020 e, ahinoi, esistono persone così, sono anche tante purtroppo.
La cosa che più mi lascia di stucco, negativamente parlando, è che questa frase è stato stata pubblicata per far ridere, una battuta, una specie di “C’era un tedesco, un americano e un italiano”…
Senza una minima riflessione, senza l’empatia necessaria verso un lutto gravissimo nel mondo dello sport perché, anche chi non ha mai seguito il basket come me, conosceva Kobe Bryant.
Un uomo di poco più di quarant’anni, deceduto con la figlia, una bambina.
Una frase scritta senza ritegno alcuno rivolta a Ciro Immobile che non è solo un calciatore, ma è un marito, padre di famiglia.
Questo ha fatto, giustamente, infuriare Jessica Melena che si è sfogata:
“Ma dico io, dopo una tragedia del genere, come si possono scrivere certe cose. Qui si parla di ignoranza, cattiveria, qui si tratta di essere mostri! Io ho paura di queste persone, mi fanno pena e tristezza“.
Il post macabro è stato rimosso in seguito ma lo schifo rimane.
Purtroppo viviamo in un mondo dove anche l’ultimo dei vigliacchi, può travestirsi per 3 minuti da leone, digitare su una tastiera e palesare al mondo la propria ignoranza.
Ma non era meglio l’epoca del diario segreto?
Così ammazzate il tifoso, l’essenza del “tifo”stesso, il suo significato: sportivo, d’aggregazione, di fratellanza.
L’odio non conosce bandiere, né colori, ma dietro di queste si nasconde!
I social non hanno creato l’ ignoranza, l’hanno solo manifestata!