L’estate sta finendo, in questo caso, sta finendo gennaio ed un’altra sessione di calciomercato sta per arrivare al gong.


Sì, vabbè, ma mo’… Mo’ arriva…eh sì, aspettiamo…
Eppure…
Dov’è Giroud? Il centrocampista? Il difensore? Ah no, c’è Vavro.

“Tu mi fai Giroud, tu mi fai Giroud, come fossi una bambola”
, un tifoso burlone ha commentato sul web.
Date retta a me, il mercato questo è: nada de nada.

Certo, lo ripeterò fino alla nausea, i campioni non te li tirano con la carriola, anche se qualche colpone è stato piazzato, guarda Ibra, ma la sessione di gennaio è anche nota come: “riparazione”.

Una specie di mea culpa e pentimento delle società che cercano di mettere una toppa agli errori commessi in estate.
Per tutti è così, per la Lazio no.

“Eh ma che ve lamentate, la Lazio sta andando bene”…eh sì, ma non è che invece quando andava male è mai stato diverso. Tra Bisevac e Kakuta….c’ho i brividi.

Sarà che noi tifosi siamo sempre in buona fede e siamo convinti che l’impegno porti a grandi successi.
Sarà che ci piace nominare la parola “Scudetto” ed immaginiamo il rave party a Formello, sarà, sarà che forse nessuno mai c’ha voluti illudere e noi lo facciamo da soli.
Le parole di Tare furono esplicite già da novembre: “non compreremo a gennaio”, ergo è inutile farci Giroud la testa.

Sarà che il gennaio del top player esiste solo nelle nostre menti suscettibili perché, Er sor Claudione, in questo mese al mercato non ci va nemmeno per fare la spesa.

Grandi sogni di un ambiente che ogni tanto si esaspera tra titoloni a piena pagina e promesse fatte non si sa da chi.

Basterebbe poco a questa Lazio , veramente poco per essere il top, ma anche questo è un nostro pensiero, per il sor Claudione con il suo braccio destro Tare, la rosa basta e avanza!
Sono stata tacciata di essere un antilotitiana militante, ad onor del vero però, tengo a precisare; se quest’anno la  è cresciuta, il merito va al patron capitolino che ha spinto affinché si raggiunga questa benedetta zona Champions League.
Ha alzato il tetto ingaggi al massimo storico, ha blindato i suoi gioielli, ha preso dimestichezza con la clausola rescissoria, è riuscito a piazzare Berisha.

Questo lo ammetto senza se e senza ma, anche se sono accecata dalla solita ira del non-mercato.
D’altra parte sono stanchissima delle promesse, io vorrei le realtà.
Vorrei scrollare di dosso alla Lazio l’etichetta di “eterna incompiuta”, vorrei… Eh.. vorrei.
Siamo una Ferrari da quarto posto? Certo, anche da secondo!
Ce manca sempre una cosa: la panchina!
È sempre troppo corta!
Eppure basterebbe poco, ma per la società, quel che abbiamo basta e avanza.

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